Iran, Bolivia e Nicaragua avranno anche riconosciuto il responso delle urne venezuelane per la formazione dell’assemblea costituente, ma la stessa compagnia che ha fornito il supporto per il voto elettronionico è di parere diverso. Smartmatic, società che si è occupata delle ultime tornate elettorali, afferma che i dati sull’affluenza sono stati manipolati. Maduro ha chiamato lustrascarpe dell’impero l’amministratore delegato di Smartmatic. L’ad Antonio Mugica aveva detto che c’era stato oltre un milione di votanti in meno. Maduro ha rilanciato affermando che, secondo lui, oltre dieci milioni si sono mobilizzati e chi non lo ha fatto è stato perché impedito dall’opposizione golpista.
Anche all’interno del Paese la procuratrice generale Luis Ortega Diaz ha disconosciuto il risultato, ma questo, per ora non sembra turbare il sonno del presidente Maduro. L’opposizione ha indetto nuove giornate di protesta, ma molti temono soprattutto le prime decisioni dell’assemblea come il divito, per i possessori di passaporto venezuelano, anche per i residenti all’estero che sono in patria, di poter uscire dal paese fino a quando la costituzione non verrà riscritta. Intanto le sedi delle ambasciate straniere a Caracas sono prese d’assalto da richiedenti asilo e da gente comune che cerca un modo per partire (Alberto De Filippis - Euronews)
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