ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 18 Agosto 2017 00:00

Venezuela - Nel sistema carcerario più violento, repressa nel sangue una manifestazione, 37 morti

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Nell’assoluta assuefazione dei mass media per cui una notizia se è troppe volte in prima pagina crea assuefazione e viene tolta, perché vivaddio oramai la rivoluzione è in atto, processi in piazza contro gli oppositori, e nei prossimi giorni parata militare per mostrare la forza.

Forza che però è rivolta contro i più deboli come si può comprendere in questa news E' stata repressa nel sangue la rivolta in una prigione venezuelana, dove le forze speciali sono intervenute provocando la morte di 37 detenuti. Lo ha reso noto Liborio Guarulla, governatore dello Stato meridionale di Amazonas, dove si trova il carcere di Puerto Ayacucho che ospitava 105 detenuti in una zona isolata della foresta tropicale.

Secondo testimoni locali, vi sono stati veri e propri scontri fuoco tra i detenuti e gli agenti che hanno partecipato al blitz, 14 dei quali sono rimasti feriti.

Nella gravissima crisi economica e politica che sta attraversando il Venezuela, sono molto deteriorate le condizioni nelle prigioni dove sta aumentando il numero delle rivolte dei detenuti ridotti spesso alla fame. E dove il contrabbando di armi è all'ordine del giorno.

Caracas (Venezuela) - È stato un massacro. Almeno 37 morti dopo l’intervento delle forze speciali venezuelane in una prigione dell’Amazzonia, nel sud del paese. Le poche immagini filtrate sono quelle che arrivano sui social media. La polizia ha circondato l’istituto penitenziario e i parenti dei detenuti sanno poco o nulla dei loro cari. Il governatore della regione, Liborio Guarulla, ha descritto l’operazione come un eccidio. 14 gli agenti feriti

Aldilà della terribile crisi venezuelana, uno dei problemi delle prigioni del paese è quello dei “pranes”, cartelli che controllano le carceri nella più totale impunità e spesso con il beneplacito dell’autorità carceraria. Uno dei timori dell’opposizione è che l’anarchia delle prigioni possa favorire omicidi di membri dell’opposizione detenuti. È il caso del marito della ex fiscale generale Ortega Diaz, il deputato German Ferrer, che dovrebbe godere di immunità parlamentare. Siccome però il parlamento è stato di fatto esautorato, essa, secondo i chavisti, sarebbe decaduta.

La rivolta

A dare notizia dei fatti seguiti alla sollevazione carceraria è stato il governatore dello Stato, Liborio Guarulla che in un tweet ha precisato come il ''il 40% dei reclusi nel Centro di Detenzione Giudiziaria di Amazonas, che in totale erano 105, sono morti nell'azione messa a segno dalle forze speciali''. Negli scontri fra detenuti e polizia scoppiati intorno a mezzanotte del 16 agosto sarebbero stati feriti, secondo quanto riferito da Guarulla, anche 14 agenti. Un bollettino pesante, diramato al termine di uno scontro a fuoco tra carcerieri e detenuti. Per sedare la rivolta, che sembrerebbe essere stata scatenata dai membri di alcune gang locali, il ministero degli Interni ha ordinato l'intervento di agenti in tenuta antisommossa che hanno riportato l'ordine nel giro di poche ore. Secondo le parole dello stesso Guarulla, citato da Reuters, si è trattato di un "massacro".

Le violenze nelle carceri venezuelane

Secondo il ministro degli Interni del Paese, i detenuti uccisi erano in possesso di armi da fuoco ed erano tutti in attesa di giudizio. Il sistema carcerario del Venezuela è più volte stato segnalato come uno dei più violenti del mondo. Le prigioni sono infatti piene di detenuti appartenenti a numerose gang, molte delle quali pianificano crimini e omicidi addirittura da dietro le sbarre. Secondo le stime dell'Osservatorio venezuelano delle Prigioni, che monitora lo stato dei luoghi di detenzione, la capienza massima delle carceri nazionali è di 16mila prigionieri, anche se attualmente ne sono detenuti circa 50mila. A complicare le già difficili condizioni di vita all'interno delle carceri si è aggiunta la grave crisi economica e politica degli ultimi mesi. In questo clima è in rapido aumento il numero delle rivolte dei detenuti ridotti in alcuni casi alla fame e spesso coinvolti in un giro di contrabbando di armi. L'episodio di Puerto Ayacucho è il più grave dagli incidenti dal 2013 quando, nella stessa prigione, una rivolta terminò con la morte di 61 persone.

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Read 3381 times Last modified on Giovedì, 17 Agosto 2017 17:47

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