ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 27 Agosto 2017 00:00

Din, don, dàn…facciamo festa!

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Oggi, 26 agosto 2017, faccio festa con voi:  il nome di stella-teonimo ANTARES, che ora scrivo ANTHARES col thar di preghiera, cathar – che ognuno può osservare nel monte più alto d’Egitto, catharina in latino,

mi dà la certezza scientifica che le lingue zumero-accadaà greco-latina à italiana-ed altre lingue occidentali vanno messe nello stesso filo genetico su 4286 anni [ne è prova la prima osservazione della levata eliaca di Antares a Nibru]. Le ere geologiche legano con ere zumero = ‘cammino accompagnato’ a Zumer.

Dun = padrone in zumero, è foneticamente don, con la O che rivela il circolo perfetto del sacro. La conversione ha senso solo nel circolo, dove àncora lega ancòra via zum. an.kur.a.

Il suono dòn enuncia oggi solo il prete privo di potere [oggi, hu.di.e, hodie, nella società senza Dio].

Il suono din evoca dingir, la divinità sumera chiara a tutti gli antichisti. Qualcuno l’ha nota anche come digir. Questa è la divinità che gira ovunque, ma fuori dall’entità animabile. Dingir gira dentro l’entità animata, che sia cosa, vegetale, animale, umano. Crea l’indeizzazione [sottolineata dall’ignorante].

Le prime sette dingir hanno il potere del me [vel mu], cioè di pronunciare il nome e l’elemento denotato dal nome comincia ad essere in vita. I nomi delle cose hanno effettivamente questa fonte [iris è un esempio di dea, pianta, colore, etc.].

Din è crasi di+in = divinitàdi correntein.

Dàn, da-an, ‘immagine-cielo’, è stata la nostra ultima esperienza, dalla tribù di Israele ai Danai del Timeo Danaos et dona ferentes[1].


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