L’operazione è difficile perché le cose cambiarono nei secoli.
In epoca anteriore agli Accadi, a Sharru kin, notorio Sargon, i Zumeri ebbero un sistema numerale sessagesimale [col 60 pari ad Ur.an, il 50 pari ad En lil, il 40 pari ad En ki. Erano primariamente devoti alla dea Luna, En Zu pari a 30].
Fu rito della scrittura sumerica [recte: zumerica] incidere Enzu e leggere all’inverso Zuen (semplificato Sin = Luna); diventò uso cananeo scrivere Ba’al diversamente dai correligionari europei di Al’ba. L’ascesa di Babele, verso il 2000 a.C., al predominio mesopotamico sovrappose Bel sia ad Al’ba che a Ba’al[1].
Gli Accadi furono devoti al dio sole, Nis, col numero 20, Nis.an, ‘sole. Cielo’.
Sin fu uno dei nomi della luna.
Mi sento di celebrare Sharru-kin, il Sargon originale, “corrente-fermo (kinu)” dove ‘inu’ è fiume[2].
Ne deduco, tolta la preziosissima u = o che rende ‘fermo’, Sharru-ki-in = “corrente. Terra. corrente”.
L’iniziatore della stirpe degli Accadi, dal 2334-2279 (cronologia di Oppenheim) si denominò “corrente. Terra. corrente”.
La dinastia di Sargon fu di 11 re iniziati con:
- Sargon 2334-2279
- Rimush 2278-2270
- Manishtusu 2269-2255
- Narram-Sin 2254-2218
Narram-Sin combina dentro il suo nome la luna Sin ed il sole Nar, esaltato con rr, ed invocato con –am. Narru è il sole, nar, combinato col sacro, ru, via rr. Io lo narro volentieri per irridere tutta la presunta –civiltà d’angolo zumera-.
Il sistema numerale divenne una combinazione del sistema decimale e di quello sessagesimale.
Guardiamo ora i grafi tesh-tan-ta:
tesh2 [UR]
n., sexuality, sex; vigor; shame, modesty; dignity, honor; all kinds, all sorts, all of; each of them (te , ‘to approach’, + as2, ‘to desire’; cf., aste).
v., to feel ashamed; to bring toghether.
Adj., homogeneous; insulting, shameful.
Adv., toghether (often with suffix –bi- ba or e). [3]
Il reciproco di tesh à shed3 corrisponde nel sema
shed3, shid [NUN –crossed – NUN]; sheshshed [SHED3-SHED3]
copulating (birds or animals) (cf., shita(4) [to bind; to be toghether; to join, link with; to couple][4]
I seguenti due lemmi confermano la bontà della corrispondenza.
tesh2-tash2-a
multiplied toghether (in math. texts)[5].
teshlug
small young animal, fledgling[6].
Dunque, shed è omologo di shet ma grafato tesh. Leggiamo la prima sillaba shet.
Poi segue a shet-:
tan 2 [MEN]
to become clean, clear, light, free (ta, ‘nature, character’ + an, ‘sky, heaven; cf., tam)[7].
tam, ta(5), tu2 [UD]
polished; cleansed; shiny; reflective; pure; reliable; trustworthy; favorable; favorite brother (tu5,17, + an3, ‘to be’)[8].
ta, da2
n., nature, character (luogo nds) [TA archaic frequency].
Interrogative pronoun in Emesal dialect, the Emesal form of a-na, ‘what?’[9].
In conclusione i grafi tesh-tan-ta si leggono shet-tan-ta.
Significano: “mettersi insieme. pulirsi. (esser) natura”.
[1] Il 15 marzo 1956 vol(se) il 2° millenario della sanguinosa aurora di Giulio Cesare. Inizia così il libro La pace di Cesare di Licinio Glori, stampato dall’Editoriale Dimara, nel maggio 1956 a Milano.
[2] Semerano: 519.
[3] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 275.
[4] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 275.
[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 275.
[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 275.
[7] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 274.
[8] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 273.
[9] John Alan Halloran, Sumerian Lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 272.