per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi,
in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo
che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità,
che avete appresa da Epafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo,
e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,38-44.
In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.
Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro.
Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea
Il riconoscimento: -Tu sei il Figlio di Dio!- fatto dai demoni scacciati dalla persona dei guariti da Gesù potrà lasciar indifferenti i moderni atei che ritengono vuoti tutti i termini religiosi.
A costoro rammento che Paolo era cosciente e consapevole del significato del suo nome ebraico pagano Sha.ulu, ‘utero. dio vento’ per essersi battezzato in pa.ulu, ‘territorio. Vento/Spirito’, e per aver battezzato Timoteo: ti.mu.te.u ‘vita. nome che nomina, mu, connessione. (a) tutto, u’.
Il compagno nel ministero Epafra narra col suo nome epa.fra significativo di ‘fegatoepa fratellofra’. Questo nome rinvia ad un ‘e.pa.har’, ‘cuore. Territorio. Anello di congiunzione con h Aldilà, hubur’. Specifico l’anello fatale:
har, hara
ring; link (in a chain); coil or spiral of silver or other precious metal than can be worn as a ring or bracelet and was used as money (cf., ara3, 5, kin2, kikken, ur5) (Akk., shawirum, ‘ring; tore for hand, foot, of precious metal’) (originally hara, ara3) [UR 5, archaic frequency] [1].
gisHAR
(cf., gish-kin2)[2].
(u2)har-an
a plant used for maintaining canal systems – perhaps a grass planted to halt erosion (‘ring’ + ‘high’ vel cielo)[3].
HAR-gud
(cf., mur-gu4 –fodder, feed, feed for plow animals [‘fodder’ + ‘domestic ox’- 101].[4])
har-giri3
ankle bracelet, of silver, gold. bronze, or precious stone; fetter ring (‘ring’ + ‘foot; Akk., semeru)[5].
Anzitutto noterete l’appaiamento har, hara, dove ar, ara, preghiera svelano pure il giro, ed h segnali la connessione con l’Aldilà, hubur, che enuncia la catena huruburu, rimasta nel medievale oroboros, il serpente alchemico.
ar2 re (-es)
praise (‘praise’ + phonetic complement + ‘much’).
adj., praiseworthy[6].
ara2, ar2 [UB]
n., praise, glory, fame; mound.
v., to praise, glorify[7].
(na4)ar3, 5, ar3, ur5 [HAR]
n., millstone, quern [macina]; millet, grinder; watercourse (cf., har/hara, kin2, kikken, ur5) (hara –many small esplosions + sliding motion) [UR5 archaic frequency].
v., to coarsely grind; to destroy; to make groats or crushed flour, to chew (in redup. form, read ar3-ar3).
Adj., ground, milled, crushed, pulverized, small; young[8].
Poi:
gisHAR
(cf., gish-kin2)[9].
Enuncia la connessione albero anello con ‘albero. –terra.corrente-kin: ‘albero’ precisato:
gesh2,3,4, gish2,3, ges2,3,4,
sixty (cf., gesta –vel tagesh nds)[10].
geshbu, gespu, gesba, gespa
bow; boomerang; throw-stick (gish, ‘tool’, shub, ‘to cast, throw’, + nominative a; ending reflects vowel harmony prior to vowel contraction) [11].
geshbu2, geshpu2 [SU.DIM4]
fist(s); hook; handle; grappling hook for a wrestler; wrestling (often linked with lirum3, ‘athletics’) (gish, ‘wooden tool’, + bu(4), ‘to pull, draw’)[12].
gesta, ges2, gis2 [DIS]; gesh3,4, gish3
sixty (cf., ge –es – tu, ‘six hundred’, and ni –gi –da, ‘thing of sixty’; read instead (?) gesta, ges2, gis2, cf., igi-se3…du, ‘to walk in front of, Akk., igistu, gestu, ‘very first, leading’; gistu4, ‘(writing) board’; Sum., igistu, gestu4 [IGI.DU]; cf., ugula-ges2-da, ‘officer in charge of sixty men’; Akk., susi, ‘sixty’)[13].
Segnalo la prossimità anche di pronuncia kim-kin:
Kim3 [BU], gim7
Willow tree [albero salice nds][14].
E kim è crasi di ki-im, ‘vento di Terra’:
ki
n., earth; place; area; location; ground; grain (‘base’ + ‘ to rise, sprout’) [KI archaic frequency].
Prep., where; wherever, whenever; behind [15].
IM
see tu15 for meaning ‘wind’ or ‘cardinal direction’[16].
na4 kin2-an-na
upper millstone (‘millstone’ + ‘to be high’ + nominative)[17].
Questo na4-kin-an-na, è un miliario significativo di ‘generazionena-terra.corrente-kin cieloan generazione’ che è un giro completo in terraki dal cieloan della divinità digir/dingir.
Qua, in twinki, figlia di Marte e Vally, alzo una lode a GESH.UB per avermi offerto la connessione straordinaria con Vally.
La sua gemella femmina generata nel 1971 si chiamò Zuelka, zu.el.ka, ‘animaka consapevolezu (di) Dioel’. Lei e suo marito furono atei quando nominarono Zuelka con En Zu, ‘signora. Luna’ nel nome!
[1] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[2] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[3] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[4] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 23.
[7] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 23.
[8] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 23.
[9] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 110.
[10] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.
[11] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.
[12] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.
[13] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.
[14] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 144.
[15] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 137.
[16] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 124.
[17] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 144.