ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 10 Settembre 2017 00:00

Esmo, prima buona notizia arriva per malati di tumore al rene

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ROMA – Proprio in apertura dell’Esmo, arriva da Madrid una notizia confortante dall’ambito immuno-oncologico: un’importante studio di fase III – il CheckMate 214  è infatti stato sospeso in anticipo rispetto alla tempistica prevista per l’impatto enormemente positivo dei risultati raggiunti.

Si tratta di un evento raro, per la ricerca in oncologia: la combinazione di due molecole immuno-oncologiche, nivolumab e ipilimumab, ha mostrato radicale efficacia nel trattamento del carcinoma renale avanzato o metastatico (RCC) in prima linea, in pazienti non trattati precedentemente.

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CheckMate-214 stato interrotto anticipatamente perché ha infatti raggiunto l’endpoint co-primario e la combinazione di nivolumab e ipilimumab ha dimostrato una sopravvivenza globale (Overall Survival) superiore rispetto a sunitinib, in pazienti a rischio intermedio e sfavorevole. La combinazione dei due farmaci ha anche raggiunto un endpoint secondario di migliore sopravvivenza globale rispetto a sunitinib in tutti i pazienti randomizzati. Sulla base di un’analisi ad interim pianificata, un Data Monitoring Committee (DMC) ha raccomandato l’interruzione anticipata dello studio.

“È la prima volta nella storia degli studi effettuati da Bristol-Myers Squibb in questa combinazione che viene interrotto in anticipo uno studio sul tumore del rene, proprio per l’enorme impatto dei risultati raggiunti grazie a questa combinazione – afferma il prof. Giacomo Cartenì, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli -. Nel 2016, in Italia sono state stimate 11.400 nuove diagnosi di tumore del rene. Un terzo dei pazienti arriva alla diagnosi in stadio avanzato metastatico e in un terzo la malattia si sviluppa nella forma metastatica dopo l’intervento chirurgico. Quindi solo il 30% dei casi guarisce grazie alla sola chirurgia. La disponibilità della combinazione di nivolumab e ipilimumab per il trattamento in prima linea della malattia metastatica potrebbe rappresentare un decisivo passo in avanti, sia per i pazienti che per i clinici”.

La notizia è giunta nelle prime ore dei lavori del congresso europeo di oncologia ESMO, in corso di svolgimento a Madrid. Il congresso si chiuderà martedì 12 settembre.

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