Siamo in un altro ambito, rispetto alla certezza della pena, qui siamo nell'alveo delle procedure. Secondo quando riportato dal Messaggero Veneto, "è stata predisposta un'ispezione al Tribunale del Riesame di Trieste per valutare la correttezza del procedimento con cui sono stati concessi i domiciliari a Francesco Mazzega, l'impiegato trentaseienne di Muzzana del Turgnano che ha confessato alla polizia d’aver ucciso, la sera del 31 luglio, la fidanzata Nadia Orlando (nella foto), 21anni, che viveva con mamma e papà a Vidulis di Dignano.
A sollecitare il ministro di Grazia e Giustizia, Andrea Orlando, è la senatrice del Pd Francesca Puglisi, presidente della Commissione contro i femminicidi. Quella di ieri non è la prima iniziativa della senatrice dem. Subito dopo l'ordinanza del Riesame Puglisi aveva presentato una prima interrogazione al Guardasigilli, per fare chiarezza sul dispositivo che ha consentito a Mazzega di attendere il processo a casa dei suoi genitori. Su questo punto la presidente della commissione contro i femminicidi ha aggiunto un ulteriore sollecitazione. Al ministro Orlando la senatrice Puglisi chiede di disporre una azxione sul tribunale del riesame, così da poter accedere alla documentazione del procedimento che ha portato il trentaseienne ai domiciliari, per valutarne la correttezza.
Il 31 agosto, un mese esatto dopo l’omicidio di Nadia, il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta degli arresti domiciliari. Mazzega in attesa del braccialetto elettronico è stato trasferito dal carcere di Udine a quello di Pordenone, nella sezione “protetti”, separato dagli altri detenuti. Contro l’ordinanza del Tribunale di Trieste la Procura di Udine ha presentato ricorso in Cassazione. Una decisione che ha suscitato molte polemiche e acuito il dolore di familiari e amici di Nadia, amici che a Friuli Doc hanno anche raccolto oltre 500 firme contro la decisione del Riesame. Mentre oltre 45 mila sono le firme ad una petizione su change.org.
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