ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 18 Ottobre 2017 00:00

Il giusto vivrà mediante la fede

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Fratelli, io non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede. 


In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 
Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 
essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 
Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 
e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. 
Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 
poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. 


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 11,37-41. 
In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola.  Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.  Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 
Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà mondo.

Essere mondo e vivere con la carità che non gode dell’ingiustizia è il mio krm, karma.

La ‘divinazione’ mi è giunta attraverso la pietra, il ciottolo personale, raccolto alla fine della Veglia per Gessica [morta a 22 anni nel giorno di Pasqua 2017], con la scritta: LA CARITA’ NON GODE DELL’INGIUSTIZIA.

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