La seconda domanda ha due facce, una religiosa ed una laica: si sono mai domandati i cristiani perché Gesù sia morto di venerdì, dal momento che hanno goduto della sua resurrezione nominando dominica die la domenica, il ‘giorno del Signore’?
La faccia laica sta oltre il latino: il primo traduttore del zumero dal cuneiforme non aveva altro da fare detestando i nomi degli dèi, complicatissimi (concluse: non esistono, dunque non ne parliamo più!)? Conferma: me = verbo essere, che significa esistere, per i zumerologi è solo un esistere tecnico (altrimenti non potrebbero tradurre! Dio perdona loro perché non sanno quel che fanno). I nomi degli dèi erano tutto per loro. Dunque erano e sono i più abbondanti di significato.
Fatte queste premesse, prendiamo fuori dal giorno, die, dal die dei morti, ed osserviamo il finale di (vener)-dì.
È lat. di.e zum. dio.casa. Non solo, ma: e.di.e = ‘cuoree diodicasae’.
L’accentuazione dì sottolinea un asporto fuori dal circolo. Dunque, riconosciamo il cuoree della casae di Diodi.
Anche stamani 3 novembre, la Chiesa ha celebrato il primo venerdì del mese per ricordare la morte di Gesù Cristo. Dunque, non lo dimentica. Solo non ama più andare nel cuore delle parole.
Questo venerdì ricordo la morte del Signore Gesù ed invito ad osservare l’etimo
eren2 = servitore, che emerge, troncato –dì, da ve.ner/ren.
Ve vale ue:
u4-e3
(cf.: dutu-e3[1] sunrise, ‘sorgere del sole’).
Il circolo ner/ren maschera un vortice negativo-positivo; da NE-RU in EN-RU a RE-EN in ER-EN.
NE-RU
(cf., erim2, erin7, rim3 [2] enemy; malefactor; wicked; destruction; oath[3]).
en
n., dignitary; lord; high priest or priestess; ancestor (statue); diviner [EN archaic frequency].
v., to rule.
adj., noble (cf., uru16 [EN] (-n))[4].
ru
n., present, gift, offering [RU archaic frequency].
v., to blow; to gift; to offer; to pour out; to inflict; to send (cf., rug2) [5].
Gesù è il servitore del mondo che salva.
*
erin2, erim, eren2
man, servant, soldier; conscript (for civil or military service); gang of workers; troops, army; people, folk; colonist (ERIM archaic frequency)[6].
erim 2, erin7, rim(3) [NE.RU]
n., enemy; malefactor; wicked; destruction; oath [ERIM 2 archaic frequency].
adj., hostile; evil; wicked.
adv., wickedly[7].
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Ci salva dal malfattore che l’ha fatto uccidere, babusatan vel antasubba, il demone della perdita della conoscenza. E da chi non studia l’E.TI.MU..
[1] Halloran: 289.
[2] Halloran: 194.
[3] Halloran 64.
[4] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 61.
[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 219.
[6] Halloran : 65.
[7] Halloran : 64.