ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 16 Novembre 2017 00:00

Così la legge difende il lavoratore che segnala corruzione o cattiva gestione

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“È una nuova, grande vittoria per Riparte il futuro, che, insieme a Transparency International Italia, da un anno e mezzo anima la campagna #vocidigiustizia per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di difendere la figura del “segnalante” sul posto di lavoro, vero e proprio baluardo nella prevenzione della corruzione.

Dopo il FOIA (Freedom of Information Act) italiano Riparte il Futuro incide ancora una volta in maniera significativa sul cambiamento - in positivo - di questo Paese”, dichiara Federico Anghelé di Riparte il Futuro. “Salutiamo con favore il largo consenso ottenuto dal provvedimento, votato da un’amplissima maggioranza; è davvero una buona notizia, perché la lotta alla corruzione dovrebbe essere una priorità nell’agenda di tutte le forze politiche.

Cosa prevede la nuova legge sul Whistleblowing

Il via libera definitivo della Camera alla legge sul Whistleblowing è arrivato questa mattina. I voti a favore sono stati 357: a favore Pd, M5s, Fratelli d’Italia e Lega Nord tra gli altri; 46 i contrari (Forza Italia e i fittiani di Direzione Italia), 15 gli astenuti. Una norma di civiltà, la definisce il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. La legge aveva come prima firmataria Francesca Businarolo, deputata dei Cinquestelle. La proposta di legge riguarda la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. E prevede il divieto di ritorsioni, quali il licenziamento, il demansionamento o il trasferimento per il lavoratore, pubblico e privato, che denunci all'autorità giudiziaria o a quella contabile, un illecito di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio lavoro. Dall'inizio del 2017 ci sono state oltre 260 segnalazioni all'Anac. Ecco, in sintesi, cosa prevede il testo.

Leggi anche il pezzo sul Sole 24 Ore

Nessuna ritorsione e ok al reintegro in caso di licenziamento. Il pubblico dipendente che, nell'interesse della pubblica amministrazione, segnala un illecito (al responsabile per la prevenzione della corruzione, alla magistratura, all'Autorità anticorruzione o alla magistratura contabile) condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro non può essere, a causa di questa sua denuncia "sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa", che abbia effetti negativi sulla sua posizione di lavoro. In caso di ritorsione, l'interessato o i sindacati dovranno rivolgersi all'Anac, che a sua volta informerà il Dipartimento della funzione pubblica o gli organismi di garanzia/disciplina dell'Ente interessato per i provvedimenti di loro competenza. 

Inoltre, scrive Il Fatto Quotidiano, non hanno nessun valore eventuali atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro. L’identità del segnalante non può essere rivelata. Spetterà al datore di lavoro dimostrare che le misure discriminatorie siano motivate da ragioni estranee alla segnalazione da parte del dipendente.

Proposta di legge sbloccata dopo 600 giorni

"Grazie alle oltre 66.000 firme di cittadini che hanno sottoscritto la campagna, Riparte il futuro è riuscita a esercitare ancora una volta una forte pressione sul Parlamento che, dopo più di 600 giorni di stallo in seguito all’approvazione in prima lettura alla Camera (21 gennaio 2016), ha visto una rapida votazione prima al Senato (18 ottobre) e ora alla Camera. È un bel giorno per il nostro Paese”, ha aggiunto Anghelé.

"Dopo quattro anni di lavoro, finalmente è stata approvata in via definitiva la legge che protegge chi denuncia la corruzione nei luoghi di lavoro sia nella pubblica amministrazione sia nel privato. Una legge necessaria che mancava in Italia di cui si e' fatto carico il Movimento 5 Stelle". È quanto si legge in una nota dei deputati M5s della commissione Giustizia che si dicono "pienamente soddisfatti".  La prima firmataria della proposta di legge, Francesca Businarolo, spiega: "Sono felice, in questi anni ho ascoltato decine di cittadini onesti che hanno fatto il proprio dovere denunciando la corruzione. La loro ricompensa è stato il mobbing ed anche il licenziamento. Storia di sofferenza ma soprattutto di grande dignità civile. La legge è dedicata a tutte queste persone che rendono l'Italia un paese migliore. Era necessario dare uno scudo protettivo ai cittadini che vogliono impedire che la corruzione si infiltri in ogni angolo del pubblico e del privato. Sono loro i veri eroi civili, noi abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere di portavoce: ascoltare un problema e promuovere una legge che difenda gli onesti, gli incorruttibili. Da oggi abbiamo un piccolo pezzo in piu' di legalità, la strada rimane lunga, ma siamo fiduciosi che la maggioranza dei cittadini è onesta e vuole poter vivere in una società libera da corrotti e corruttori". 

 

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