Una data che, tra l'altro, coincide con un duplice anniversario: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1789) e la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959).
Da 28 anni, il 20 novembre si celebra così la Giornata mondiale dei diritti delle bambine e dei bambini. E sono proprio i minori di 10 anni, i protagonisti del libro della scrittrice Flavia Piccinni che nel suo reportage-inchiesta "Bellissime" - pubblicato da Fandango Libri, già oggetto di due interrogazioni parlamentari e di un DDL che è stato recentemente trasformato in un emendamento alla legge di stabilità - ha raccontato dell'utilizzo e dello sfruttamento dei bambini italiani nel mondo della moda, eccezionale macchina contemporanea della creazione di stereotipi di genere nell'infanzia.
"Anche nel nostro Paese, in un mondo apparentemente innocuo e patinato come quello della moda - spiega l'autrice Flavia Piccinni - ci sono bambini che non vivono un'infanzia serena. Trascorrono le giornate impiegati sui set fotografici e sulle passerelle, diventando molto spesso delle vere e proprie pedine nelle mani dei rispettivi genitori, delle agenzie di piccoli modelli, dei brand. Ho lavorato sul mondo della moda bimbo per quattro anni, incontrando decine e decine di mamme, di padri, di piccole star e di aspiranti tali. Ho incontrato bambine che avevano imparato a divertirsi, e altre che erano costrette a subire condizioni allucinanti: sfilate senza acqua, set fotografici senza bibite, diete prima delle sfilate e dei casting, trucco e parrucco aggressivo, in grado di annullarne l'infanzia e i volti. Condizioni inaccettabili per i minori in un Paese come l'Italia. Oggi, nel 2017".
"La tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti nel settore dello spettacolo ed in particolare il fenomeno delle baby-modelle diventa anticamera dello sfruttamento e della figura della donna-oggetto" chiosa la Senatrice Fabiola Anitori. "Ed è per questo che diventa fondamentale tutelare, anche in occasioni importanti come quella odierna, i diritti dei minori".
Il lavoro minorile in Italia è esclusivamente un lavoro in deroga e il ddl della Senatrice Anitori, nato sulla scia della denuncia di Flavia Piccinni, si propone di tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso modifiche alla Legge 17 ottobre 1967, n. 977 in materia di tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti in attività lavorative di carattere culturale, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore dello spettacolo. Il DDL suggerisce una riduzione dell'orario di lavoro, impone un pediatra e uno psicologo sui set, obbliga a ridurre il volume della musica e vieta il trucco per i minori di tre anni.
Il libro
Bellissime (Fandango Libri, pp. 208). Ci sono bambine che imparano presto a truccarsi, a sorridere, a essere simpatiche e maliziose. Sognano di fare le miss o le modelle. Hanno mamme disposte a guidare ore e ore nella notte per portarle a sfilare a Pitti bimbo e padri capaci di organizzare tour de force per trovare il vestito adatto a un casting.
Sono bambine di quattro, cinque, sei anni che popolano un mondo poco noto, spesso nascosto, che si declina attraverso riviste patinate, cataloghi e pubblicità. Un mondo sommerso che non può superare il metro e trenta di altezza, e che è destinato a farsi perpetuo laboratorio di stereotipi fra promesse di futuro e frustrazioni.
Dai centri commerciali del napoletano alle periferie toscane, passando per la riviera romagnola e l’hinterland milanese, Flavia Piccinni ha seguito decine di selezioni, sfilate e concorsi di bellezza. Attraverso un viaggio memorabile nell’infanzia di oggi, Bellissime racconta di baby miss e di madri, di sogni che a volte si trasformano in incubi, di ambizioni e di speranze, svelando come nascono i modelli di comportamento e di gusto che tutti acquisiamo attraverso i media, e di cosa questi modelli di comportamento e di gusto che tutti acquisiamo attraverso i media, e di cosa questi modelli possono produrre sulla nostra pelle e su quella dei più piccoli.
Firmando un ritratto toccante e realistico, Flavia Piccinni accende una luce nel mondo delle bambine di oggi che molto avranno a che fare con quello che sarà l’Italia nei prossimi trenta, quaranta, cinquant’anni
Sostieni Agorà Magazine I nostri siti non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore