La manifestazione si è conclusa a piazza San Giovanni, storica piazza delle manifestazioni democratiche del Paese. Dalle immagini che sono passate atttraverso tutti i media si sono viste donne di tutte le età, e non sono mancati uomini.
Alla testa del corteo lo striscione ‘Non una di meno’. Poi, tanti palloncini rosa, qualche bandiera e tantissimi striscioni. Che recitano ‘Sul mio corpo decido io’, ‘La violenza è l’ultimo rifugio del codardo’, ‘#quellavoltache’, ‘Non dite alle donne come vestirsi, insegnate agli uomini a non stuprare’.
A bordo del camion che apre il corteo una band di “musica femminista” che con chitarre e violini intona brani come ‘La canzone della fica’.
Violenza sulle donne, Boldrini: “Le leggi non bastano, è un problema culturale”
“Le leggi non bastano, il problema e’ culturale. E’ questo il punto decisivo. Agli uomini e’ richiesto di fare un balzo in avanti, di uscire finalmente da una cultura che per secoli ha ridotto la donna a una proprieta’. Ecco perche’ e’ fondamentale agire contro la violenza andando alle radici, impegnarsi sul piano educativo e farlo gia’ in tenera eta’ insegnando ai bambini e alle bambine la parita’ di genere, il rispetto per le donne e per la loro liberta’”. Cosi’ la presidente della Camera Laura Boldrini, durante la manifestazione #InQuantoDonna a Montecitorio.
“Sbaglia- ha aggiunto Boldrini- chi pensa che la violenza sia una questione che riguarda esclusivamente le donne. No, riguarda tutto il Paese e sfregia la nostra comunità. Quindi, se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione”.
“La metà delle donne che vengono uccise sul pianeta- ha specificato la presidente della Camera- sono uccise per femminicidio. Sono uccise, cioè, in quanto donne e per mano di chi dovrebbe amarle. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni e mezzo. Lo dice l’Istat. Ed è un dato spaventoso”.
“E’ il momento- ha concluso Boldrini- di non stare piu’ zitte per paura, per vergogna, per la speranza che tutto prima o poi si aggiusta, zitte per quieto vivere. Ma quando c’e’ la violenza nulla si rimette a posto e il silenzio non e’ rifugio, non offre vie di scampo, il silenzio isola e la parola aggrega, il silenzio uccide ed e’ la parola a salvare”. (agenzia Dire)
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