ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 30 Dicembre 2017 04:28

Il liceo Battaglini di Taranto tra i 100 Istituti ammessi alla sperimentazione dei 4 anni

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In Italia già 12 istituti stanno sperimentando il diploma in 4 anni sulla base di singole richieste presentate negli anni scorsi al Ministero. Ora sono un centinaio le scuole che in via sperimentale potranno ridurre da 5 a 4 gli anni della scuola superiore.

Già dal prossimo anno scolastico 2018/2019 le famiglie potranno scegliere se iscrivere i figli in una delle 100 scuole in Italia (l'elenco è disponibile sul sito del ministero dell'Istruzione www.miur.gov.it), ammesse alla sperimentazione (le richieste erano state 200), dove sarà attivata una classe con il nuovo ordinamento.

Le 100 scuole sono così distribuite: 44 al Nord, 23 al Centro, 33 al Sud. Si tratta di 75 indirizzi liceali e 25 indirizzi tecnici (qui l'elenco). Sono 73 le scuole statali, 27 quelle paritarie. Le iscrizioni saranno possibili a partire dal prossimo 16 gennaio, la stessa data prevista per le iscrizioni ai percorsi ordinari.

Al centro della la qualità dei percorsi e l'innovazione didattica, e con obiettivi nazionali di valutazione.  «I percorsi quadriennali non nascono oggi, sono il frutto di un dibattito che va avanti da tempo e di una riforma scritta nel 2000 quando era Ministro Luigi Berlinguer» sottolinea la ministra Valeria Fedeli. «Quella riforma non è mai stata attuata, ma nel 2013 una commissione istituita dal Ministro Francesco Profumo ha ripreso il tema dei percorsi quadriennali. Successivamente la Ministra Maria Chiara Carrozza ha dato il via libera alle prime sperimentazioni. Con il bando emanato a ottobre abbiamo deciso di imprimere una, di consentire una sperimentazione su grandi numeri, con una maggiore diffusione territoriale, nell'ottica di dare pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi di tutto il Paese, e una maggiore varietà di indirizzi di studio coinvolti. Tutto questo per fare in modo che, alla fine del quadriennio, si abbiano esperienze misurabili e valutabili davvero, secondo parametri condivisi e lavorando attraverso comitati scientifici nazionali e territoriali. Si avranno dossier approfonditi su cui poi tutti gli attori coinvolti potranno aprire il dibattito sul destino dei percorsi quadriennali».

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