Ho voluto raccogliere dal social forum tutti i contributi, dal mio personale contributo scattato alle 2,00 del giorno 1 gennaio in via Guglielmo Oberdan, altezza via Duca di Genova, e quello di diversi amici o pagine che riguardano la città perché questa trama assuma una sorta di denuncia collettiva, e resti documento in rete, per non perdere di vista che la vicenda è seria e va affrontata. Dai contributi si leggono anche autorevoli prese di posizione di chi si occupa della vita amministrativa che parla di azioni decisive di contrasto.
A nostro avviso la questione è soprattutto sociale e va analizzata da questo punto di vista per poi sviluppare anche una sorta di repressione. Sapendo una cosa: a fronte di un 10% di società attiva, consapevole pronta a prendere in mano la situazione e trovare le soluzioni, corrisponde all'opposto un 10% che rappresenta la punta estrema del degrado e che non capisce altro se non la repressione. In mezzo c'è un 50% di maggioranza silenziosa che certamente comprende il problema e se orientata agisce, ma sovente subisce. Con le dovute aree grigie di comportamenti ibridi questa è composizione sociale delle città fatte da anni di studio su 400 comuni da parte dell'Achab.
Questo per capire come affrontare il problema. In un contributo sul social si osservano immagini di venditori abusivi sparsi dovunque nel pomeriggio del giorno 31. Se volete è forse ovvio pensare che la repressione sia fin troppo semplice attivando un massiccio intervento di forze di polizia col sequestro del materiale. Poi mantenere la guardia alta attraverso associazioni che affrontino il problema. Usando i social per smascherare quanti si gloriano di aver fatto il botto migliore, anzi attivare una campagna seria contro il botto, bannare amici o conoscenti dai social che assumano questi comportamenti, far sentire loro il fiato sul collo. L'atto criminale è quello di distruggere la città, vi sono crolli di marmi intorno a un negozio, bidè gettati sull'asfalto creando buchi, cassonetti bruciati, ruote bucate, macchine bruciate. E' solo quello che vedo io. E' una cronaca di guerra. Quasi vien voglia di esagerare pensando di utilizzare il termine 'terrorismo di quartiere' a partire da queste azioni dinamitarde; certo c'è voglia di uscire da questa situazione. Non avremmo voluto iniziare questo nuovo anno con questo disappunto, ma senza fare come al solito polemiche, mettiamoci al lavoro seriamente. In un post che non pubblico ci sono foto che ritraggono vigili urbani che ignorano un venditore di fuochi di artificio. Non diamo la croce alla polizia municipale che deve essere supportata da altre forze. Anche se ricordiamo il sindaco Emiliano che rintuzzava attraverso i social i comportamenti dei dipendenti, ma il nostro attuale sindaco è presente solo su Twitter ma non cinguetta solitamente.
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