L'esponente di FdI, per meglio sottolineare lo stato di degrado che si vive a Roma, aveva fotografato un maiale che razzolava fra i rifiuti, Alla domanda del conduttore di cosa pensasse di questa foto, lo pseudo comico, senza dubbio un porco, ha risposto che era "Claretta Petacci che si aggirava tra i rifiuti". Non intendo soffermarmi sul cattivo gusto di questo personaggio che, in quanto ospite Rai, tutta Italia paga il suo gettone, né sulle risate del conduttore e di quanti si trovavano nello studio (penso che il buon senso di tutti li abbia condannati), neanche sul fatto che Claretta Petacci, presa violentata più volte da barbari che si definivano "uomini" combattenti per la libertà, fucilata senza che nessun tribunale avesse emesso condanna a morte, esposta seminuda e a testa in giù a Milano, a Piazzale Loreto. Intendo fare solo una domanda: a tutt'oggi non ho inteso, né letto, un'associazione femminista, una sola femminista, condannare questo squallido personaggio che si atteggia a comico. Eppure, se fossero vere femministe, ne avrebbero di cose da dire, a prescindere dal come potrebbe essere catalogata, politicamente, Claretta Petacci. Io che sono uomo mi ribello. Mi ribello alla violenza sulle donne (morale e materiale), di ieri, oggi e domani. Vorrei che lo facessero anche le femministe e che non insorgessero soltanto quando una di esse, della loro cerchia, potrebbe trovarsi al centro di una brutta storia. La violenza su una donna, qualsiasi tipo di violenza, infatti, non ha colore. E' solo atrocità e barbarie.
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