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Sabato, 27 Gennaio 2018 10:53

Venezuela - Il Celam sostiene i Vescovi accusati del “delitto di odio” dal presidente Maduro

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Il Vescovo Hugo Basabe  titolare della diocesi venezuelana di San Felipe Il Vescovo Hugo Basabe titolare della diocesi venezuelana di San Felipe

Bogotà (Colombia) – Solidarietà al popolo venezuelano e ai suoi Pastori, due dei quali minacciati dal presidente della Repubblica Nicolás Maduro in seguito alle loro accorate omelie di denuncia. E' quanto esprime, dalla sua sede, in Colombia, la presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano (Celam) in un comunicato inviato all'Agenzia Fides.


In particolare, il 14 gennaio Mons. Víctor Hugo Basabe, titolare della diocesi venezuelana di San Felipe, aveva denunciato la penosa situazione della popolazione dicendo: “Non scegliamo la strada della maledizione nella quale si sono incamminati coloro che negano che in Venezuela si soffre la fame e la denutrizione”. E aveva sferzato il malgoverno e la corruzione, aggiungendo: “Il nostro destino come nazione non è nella mani di un uomo, di un governo o di un impero, ma nelle mani di Dio”, riferendosi poi ai compatrioti che si vedono forzati ad emigrare. Secondo il Presule, “se qualcuno deve andarsene, questi è il responsabile della corruzione che condanna i malati a morire per mancanza di assistenza, di medici e medicine” e “coloro che sono impegnati nel calpestare la dignità dei venezuelani”.
Il Vescovo potrebbe essere passibile di un reato, il cosiddetto “delitto di odio”, recentemente codificato da una legge varata dall'Assemblea Costituente e promossa dal Presidente Maduro. Di fronte a tale accusa, la Conferenza episcopale venezuelana aveva risposto che “il Presidente ha distorto totalmente il messaggio dei Vescovi, specialmente di Mons. Basabe, con l'obiettivo di accusare i Vescovi di delitti”, notando che quanto illustrato dai Vescovi corrisponde “alla verità di ciò che succede nel paese”. “Le parole di accusa del Presidente - rileva l'episcopato venezuelano - costituiscono una nuova prova del fatto che la legge (che istituisce il "delitto di odio", ndr), è stata concepita per criminalizzare tutti coloro che provocano malessere al governo”. Anche lo stesso Vescovo Barsabe, accusato dal capo di Stato, aveva risposto dicendo che nella sua omelia “non c'è stato incitamento all'odio o alla ribellione", e che “il governo reagisce perché abbiamo toccato le coscienze”.
Da parte sua il Celam, massimo organismo rappresentativo dell'Episcopato latinoamericano, ha ricordato l'affermazione di Gesù Cristo: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11). “Invitiamo a rispettare la libertà religiosa e la libertà di espressione come diritti consacrati dalla Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela” e a “garantire l'integrità fisica e il pieno benessere di mons. Antonio López Castillo, di monseñor Víctor Hugo Basabe e di tutto il popolo venezuelano”, conclude il comunicato del Celam. (SM) (Agenzia Fides)

 

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