Occorre ridurre le tasse universitarie diventate molto gravose a fronte della carenza di servizi nelle sedi tarantine.
Il coinvolgimento del Polo scientifico tecnologico Magna Grecia, dell'Università e del Politecnico nel processo di recupero del Mar Piccolo è il segno della qualità dei ricercatori e delle strutture esistenti ed è un esempio di come si possa fare rete con e per il territorio, ma ritengo che tale buona pratica debba supportata in misura maggiore. La riconversione economica della città richiede competenze nuove che possono essere fornite dalla formazione universitaria e scolastica oltre che da quella professionale. Serve un'attenzione maggiore alle reali esigenze formative delle aziende del territorio per avviare la co-progettazione dei Piani di Offerta Formativa delle scuole e maggior sostegno delle azioni per l’istruzione permanente.
La scuola e l'istruzione sono un valore sociale essenziale per costruire competenze di cittadinanza e per affrontare la crisi ambientale. Perché questo accada servono “contenitori“ di relazioni umane perché diventino spazi e servizi aperti al territorio e ai quartieri.
La ricerca può occuparsi in misura maggiore e sempre meglio di bonifiche, di nuove tecnologie per il riciclo dei materiali per la riduzione dei rifiuti, promuovendo nuovi e alternativi percorsi di tutela del territorio e di sviluppo economico, a supporto del comparto industriale ma indipendenti dallo stesso.
In particolare a Taranto è necessario investire sull'assunzione di altro personale per utilizzare al meglio le attrezzature nuovissime e superare problemi burocratici che hanno impedito finora l’utilizzo del laboratorio di chimica della Seconda università. Altro punto dolente è la mancanza di servizi per gli studenti in termini di biblioteche, mense, edilizia universitaria e di mezzi pubblici, visto che molte sedi universitarie sono collocate in quartieri periferici e spesso isolate da tutto.
So bene che la scelta di portare l'Università nei quartieri a rischio di degrado voleva essere una strategia per la loro riqualificazione, ma a Taranto ho notato gli effetti positivi solo in Città vecchia, grazie a Giurisprudenza, a differenza dell'isolamento in cui si trovano gli studenti iscritti alle facoltà di Paolo VI, difficili da raggiungere con gli scarsi mezzi pubblici e la distanza dai centri abitati, con un solo bar a servire tutta l'utenza e una mensa convenzionata a distanza di 2 km e mezzo difficilmente raggiungibile dagli studenti che hanno poco tempo a disposizione nelle pause.
E' necessario assicurare l'accesso allo studio per tutti "i capaci e i meritevoli" e l’apertura delle biblioteche nelle sedi distaccate: vengo a conoscenza infatti che da più di un anno manca il personale nella biblioteca di Scienze naturali di Taranto, circostanza che rende difficile la consultazione dei testi disponibili.
* Capolista per la lista "INSIEME" nel collegio proporzionale n. 03 della Puglia
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