‘Il benessere in dun u. 2 bien-etre- en fin’, il mio secondo li.bru, ‘gioia. contenitore’, in te.ma, ‘connessione. legame’.
Dopo sette giorni, comincio a praticare il benessere nella vittoria, con la vittoria della Juve di sabato sera.
Ogni persona normale sarà presa dallo stupore dal paragone di una vittoria in un gioco calcistico con il fatto della vittoria (o sconfitta) nella vita, ovvero dal senso della vita chiarito. Ma, come gusto è il girotondo di Ish.tar, ovvero nella vita-morte, da zum. gus.tu, ‘Spiritotu (di) buio/luce-morte gig.us’, il gusto della vittoria è così.
L’intreccio di vita-morte è stato negli occhi di tutti coloro che hanno visto la partita Inter-Juventus di sabato sera, col goal vincente di Higuain al 90°. Chi ha separato il gioco dalla vita avrà già chiuso la pagina. E fa bene!
Non questo vecchio-giovane, archeologo della lingua. Mette l’episodio dentro alla catena della sua vita-morte e conta:
+4 sul secondo (nea polis) a -9 punti x 7° scudetto cons. dei 35 nel 121° anno dalla nascita della Gioventù, juventino dal 9° scudetto con l’acquisizione del 10° e della prima stella.
http://www.juventus.com/it/club/la-storia-e-il-club/la-storia/index.php
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto»[2]. Spero di non averne bisogno in questo gioco, ma non ne posso far a meno nella vita!
In quei giorni, a Iconio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattare e lapidare Paolo e Barnaba;
essi però se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni,
e là continuavano a predicare il vangelo.
C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato.
Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato,
disse a gran voce: "Alzati diritto in piedi!". Egli fece un balzo e si mise a camminare.
La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: "Gli dei sono scesi tra di noi in figura umana!".
E chiamavano Barnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla.
Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando:
"Cittadini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano.
Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada;
ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori".
E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,21-26.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto»
[1]http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=25012:il-benessere-nella-sconfitta&Itemid=713