Il nome di Nabot narra tutto, nella lettura zumera: na.bu.ut: ‘generazione. conoscenza. del Vento-Spiritotu15[1]’. Non riconoscendo questo nome la vicenda va raccontata per capire che il rifiuto fu legittimo da parte di chi aveva vita e Spirito.
Ak.ab, ‘fareak. (ciò che vuole il) Padre’, attraverso la moglie fa uccidere na.bu.ut perché rifiuta di vendergli il podere. Dunque, fa uccidere lo Spirito non dando e uccidendo.
Gesù ordina di non replicare con l’odio che uccide e di dare ciò che ti vien chiesto.
Di dare a chi domanda per vivere l’umanità insieme.
DA, in zumero, è ‘immagine’, in russo, è ‘sì’!, la risposta positiva a chi chiede.
Da.re, in zumero, è ‘cammino. Immagine’.
Dare per i cristiani è immagine di sé stessi.
In quel tempo, Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria.
Acab disse a Nabot: "Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale".
Nabot rispose ad Acab: "Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri".
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: "Non ti cederò l'eredità dei miei padri". Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare.
Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: "Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?".
Le rispose: "Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!".
Allora sua moglie Gezabele gli disse: "Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!".
Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot.
Nelle lettere scrisse: "Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo.
Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia".
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite.
Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo.
Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: "Nabot ha maledetto Dio e il re". Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo.
Quindi mandarono a dire a Gezabele: "Nabot è stato lapidato ed è morto".
Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: "Su, impadronisciti della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto".
Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,38-42.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente";
ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra;
e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle ».
[1] Da leggere tu su ut via lettura circolare del zumero.
[1] Da leggere tu su ut via lettura circolare del zumero.