ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 25 Giugno 2018 11:28

Oannes: il circolo della profezia di Giovanni battista.

Written by 
Rate this item
(0 votes)

24 giugno: nascita del profeta delle profezie, san Zuane, in veneto, zum. zu.an.e: ‘cuoree della conoscenzazu del Cieloan’, colui che battezzò Gesù e quello del non licet  (non tutto è permesso –non puoi stare con la moglie di tuo fratello, lui vivo-).

[Zaccaria] Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 

Il nome Giovanni fu stato in zumero Oannes. O è il circolo perfetto tra i Zumeri. Gi.O.ig = nero. O. apertura.

Ge

  (Emesal reading of the verb me, to be).

Ge26, ge2

  I, me; myself, cf., ga2-e.

en-na (…-a)

until; as long as…; as many as …; everywhere (‘time’, enigmatic backround’ [no!: Signore della Città = En: finchè il Signore della Città ti lascerà vivere = destino] + nominative.

Nel circolo antico, io sarei nella Geenna, agli inferi.

Giovanni, in ebr. ‘dono di Dio’- misericordia, ricorda che Dio è dun.u, padrone di tutto.

Oannes, l’uomo pesce venuto a portar la civiltà, secondo Beroso, così riferito da Giovanni Semerano.

Il popolo sumero, la cui lingua fu ritenuta indeuropea, esprime ideologicamente “paese” con il segno che indica montagne [KUR nds], argomento che postula la ricerca dell’antica patria dei Sumeri sui monti [recte nei monti, nds]. E la tradizione riferita da Beroso ricorda il mitico Oannes che si affaccia al Golfo Persico per recare i segreti della saggezza, della civiltà; la tradizione biblica ricorda Kus, il progenitore dei Cusciti, padre del babilonese Nemrod. Possiamo intuire da dove partano le correnti civilizzatrici della Fertile Mezzaluna: dal popolo che fu detto il più antico del mondo.

Il popolo [papallu] del Paese kalam (da leggere kalma [di vento]) con il segno che indica dentro le montagne Kur, argomento che rinvia al Sharashwati…

Il mio splendido maestro, Giovanni Semerano, nel giorno di nascita del profeta Giovanni il battista – che battezzò Gesù-, mi ricorda il nome esatto Oannes, citato da Beroso.

Anche Beroso, come nome sacerdotale pagano, recita: be, ‘to diminish, lessen; to speack’, -r-, polygamma, usu/uzu, ‘uovo’ (della creazione).

Noterete O. an. nesh: O il circolo perfetto, nigin in lingua, UUU rappresentato; an cielo, nesh = nish, ‘frutti’. Frutti, cielo, circolo.

Più precisamente: comincio dalla scelta, che propone –ku, distinguo, -is- vita-morte, ni:

ni-is-ku

  choice; a class of persons or of animals, fine steed; thoroughbred, during the Sargonic period, appears to describe a class of people resettled by the royal Akkadian administration in southern Babylonia to be overseers and lieutenants (from Akkadian nisqum).

Proseguo col venti, che indica il Sole nella kabbalah zumera, e ricorda Dioniso greco:

nish, nesh

twenty (ni2, ‘self body’, + ash, ‘one [finger, toe]’).

Finisco coi primi frutti:

nishag(2), neshag(2)

  first fruits (offering); spring time (month); dough; wine cellar?; foremost; governor (nig2, ‘valuable’, + sag, ‘first’) [NISAG2 archaic frequency].

Con shag, uno/testa, che porta a shag.gi, ‘uno-nero’, da leggere shag.ig, teste aperte agli ighighi, ‘dei+demoni’, ‘angeli+demoni’.

Avvolto nel segreto della tenda del cuore di Dio io osservo ed analizzo il salmo 27.

Il mio cuore non trema nel circolo dentro la tenda del cuore di Dio.

Salmo 27 (26)

Avvolto nel segreto della tenda

  1. Mia luce, salvezza mia è Dio:

di chi devo avere paura?

Dio è la mia roccaforte,

chi mai io posso temere?

  1. Si scatenino pure i malvagi

a divorarmi in lauti bocconi la carne:

sono essi, avversari e nemici,

a inciampare e a soccombere!

  1. Pure se intera un’armata mi assale

io so che il mio cuore non trema:

e anche se battaglia divampa intorno

pure allora mi sento tranquillo.

  1. Una cosa solamente io chiedo,

questo invoco e bramo:

abitare nella casa di Dio

tutti i giorni che vita mi dona.

E contemplare la sua bellezza,

e la notte vegliare nel suo santuario:

  1. e sentirmi al riparo per il giorno nero

nel suo tabernacolo:

avvolto nel segreto della sua Tenda,

piantato sulla Rupe alta e sicura.

  1. E da là il capo ancora sollevo

sopra la ciurma nemica in assalto.

Nella sua tenda canterò al trionfo

con sacrifici di lode:

inni di lode e danze innalzerò al mio Signore.

  1. La mia voce ascolta, o Signore:

pietà – grido -, ti prego, rispondimi!

  1. Di te il mio cuore mi dice:

cerca il suo volto!

Il tuo volto io cerco, Signore:

  1. non nascondermi il tuo volto

non respingere il tuo servo,

non mi scacci il tuo furore!

Sei il mio aiuto, Signore:

non mi lasciare,

non mi abbandonare.

Dio, salvezza mia!

  1. Padre e madre mi hanno abbandonato,

il Signore -lui solo – mi raccolse!

  1. Mostrami la tua via, o Signore,

guidami tu per strade sicure,

lontano da sguardi maligni.

  1. Non espormi alla gola bramosa

dei miei avversari:

testimoni bugiardi

contro di me sono insorti e mi accusano,

tutti a spirare violenza.

  1. Non mi soccorre forse certezza

di contemplare la bontà del Signore

nella terra dei viventi?

  1. Nel Signore tu spera e sii forte:

nel Signore tu spera

con fermissimo e libero cuore.

Il Salmo 27 (26) BENEDICO IL SIGNOREen CHE LA MENTE M’ISPIRA dimostra:

  1. Che l’ignoranza dell’autore e dei lettori del salmo 27 è il macro-problema conoscitivo.
  2. Che i nomi degli dèi sono la macro-risoluzione del problema.
  3. La terra di Uz di Giobbe è Zumer di En Zu, ‘signora Luna’.
  4. Il semplificato sal-mo in sumero è ‘sal-mu’, utero sal del nome che nomina mu. Il plurale sal-mi è utero sal dello Spirito mi.
  1. Il tema narrato dal Salmo sta specificamente nella parola-sintagma tenda al capo 6 [Nella sua tenda canterò al trionfo con sacrifici di lode: inni di lode e danze innalzerò al mio Signore].
  2. Leggo in zumero te.en.da: ‘immagineda connessionete (al) Signoreen.
  3. Leggo il zumero come lingua ventiva, comprovata dal nome Ad.am ‘vieni, am, all’urlo del padre, Ad, nonché per Ar.am, Im.am, Bala.am (da leggere Ba.al.am: vieni a Ba.al)
  4. Il nome del dio della tempesta Adad, http://www.treccani.it/enciclopedia/adad_%28Enciclopedia-Italiana%29/, letto in ad-ad-da

(Halloran: 14) rivela ‘immagine’, da, del circolo ad-da, father [il cuore, seconda sillaba del trinomio, rivela la fonìa ad-da-ad].

  1. Ten vel te-en = ‘connessionete (al) Signore [della Città, plenipotenziario del tempo e della vita dei suoi sudditi].

 ten; te-en n., cold, coolness (te, ‘to approach, near’ + en, ‘time [master]’ referring to shorter days’?).

              v., to trample, extinguish; to soften, allay; to cool (te-en in maru)  .

Il cuoree freddo del signore della città servì a regnare sul cuoree caldo del popolo.

Read 1169 times

Utenti Online

Abbiamo 1199 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine