Stasera, al Bellarmino, il bel documentario «Nel nome di Antea» , del regista tarantino Massimo Martella. Antea, una deliziosa giovane donna dipinta dal Parmigianino, dialogando con il ritratto di Alessandro Manzoni , a cui dà voce Massimo Wertmuller, ci narra le traversie delle opere d'arte durante la seconda guerra mondiale in un racconto in cui la potenza evocativa dei filmati in bianco e nero dell' istituto Luce, che documentano il clima dell'epoca e l'attività delle devastazioni rende quasi necessario e urgente aggrapparsi alla bellezza come antidoto all'orrore. Antea è venuta a Taranto e ci ha rapiti ed emozionati con la sua bellezza. Cosa vorrebbe comunicare, attraverso la voce poetica del suo regista? Che la bellezza è nel DNA della nostra terra; che c'era prima di noi e proseguirà oltre noi; che ci sono tante meraviglie per cui stupirsi e da cui farsi ispirare
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