"Celebrare la Giornata del giornalista - continua il testo dei Vescovi - nella situazione attuale che il Venezuela sta vivendo, è un invito a manifestare con impegno e dedizione ciò che questa lodevole professione fa in mezzo alle difficoltà, informare. Nell'esercizio del giornalismo la voce libera e responsabile è fondamentale per la crescita di qualsiasi società che voglia chiamarsi democratica. La società ha bisogno che il diritto all'informazione sia scrupolosamente rispettato, insieme al diritto alla dignità di ogni essere umano coinvolto nel processo di informazione".
"È necessario - aggiungono - costruire un giornalismo, anche nei momenti più difficili, sui pilastri dell'amore per la verità, della professionalità e del rispetto della dignità umana, un giornalismo che supera slogan e ideologie e pone sempre al centro delle notizie la persona e la sua dignità, un giornalismo con informazioni prive di interessi parziali e che costruiscono, giorno dopo giorno, percorsi di integrazione... Pertanto è urgente, in ogni momento, un giornalismo che serva la verità e la dignità umana" conclude il comunicato della CEV.
La situazione socio politica del Venezuela, secondo quanto denuncia "Reporteros Sin Fronteras", è terribile: i giornalisti sono perseguitati e minacciati, non c'è una cifra esatta delle aggressioni fisiche contro di loro ma superano, per il 2017, i 500 casi. In quasi tutti questi casi avvengono da parte delle forze di sicurezza e della Guardia Nazionale Bolivariana. La Commissione Nazionale delle Telecomunicazioni (Conatel) continua a chiudere i media. Solo nel 2017, la Conatel ha messo a tacere più di 41 radio e canali televisivi.
(CE) (Agenzia Fides)
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