L’etetimo esatto di corda sta nei grafi zumeri: dah kur da leggere kur da, ‘immagine (del) kur’. La descrizione ‘treccia di fili attorcigliati’ chiarisce in modo semplice quanto vi ho proposto con san Tommaso didimo (http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=26625:san-tommaso-didimo&Itemid=713 ).
La lat. chorda, gr. chorde, lega dunque con hp. zum. khur.da/khur.de/te. Che significano ‘immagine (del) kur’/ connessione (col) kur. L’Aldilà, hubur.
La massa di fili attorcigliati è il dettaglio semplificato nella forza del legame.
Con questa treccia di fili attorciliati, noi prendiamo di nuovo il misterioso ‘gemello di.di.mu’ ed osserviamo:
San Tommaso didimo.
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Tommaso vide e solo dopo credette. Noi non possiamo vedere. Però siamo in grado di osservare be.a.ti = ‘vitati (del) semea dell’Esserebe’. Possiamo osservare l’aramaico ta oma, leggervi via lcz ta uma, ‘natura’ta AMU ‘Io sono colui che sono’ in zumero.
Dopo 2.000 anni, abbiamo sete di vedere. Il profumo, resh zumero, è diventato cose in latino, res, e le cose possono venir narrate attraverso l’archeologia del linguaggio, dove il semplice di.di.mu del ‘didimo gemello’, narra molte più cose. Mentre il profumo non si può conoscere che col naso (nasu lat. < na4shu-na zum. pestello).
di.di.mu propone due volte di di (Dio) con la parola divina mu.
Poiché è cosa complessa l’archetipo antico DA DUE UNO da spiegare col moderno DA UNO DUE, limitiamoci a constatare l’unico Dio nei gemelli Mash tabba gal gal.
Chi non si accontenta legga il seguito.
-Didimu gid2 dig ir- è la treccia capace di allungare la conoscenza, bu:
bu (-bu) –i
n., knowledge, awareness; shoot, scion, offspring (Akk., edutu, nipru).
v., to grasp, clench; to sprout (cf., bur12/bu; bul(5)/bu(5)).
Conoscenza [BU] è equivalente in:
gid2 [BU]
n., length [BU: archaic frequency].
v., to stretch out; to lengthen; to flay (hide or skin); to draw, pull, tow; to haul upstream; to measure out; to survey a field; to tax; to manage; to reach out (to take); to receive (to be long and throat – like with motion away from).
digir, dingir
god, deity; determinative for divine beings (di, ‘decision’, + gar, ‘to deliver’ –meglio: di, dio, gir, ‘fuoco, luce, g, andare, via, -ir’ e di, dio, in, entra, gir, fuoco andare; il dio può andare senza entrare ad indeizzare, digir, e può andare dentro nell’animizzato per portare il suo me, la sua parola).
dirig, diri, dir [SI.A]
n., bridge
La lunghezza gid è chiarissima in:
gid2-bi
its length.
Palacras, ‘spala per arrivar a domani’.
Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?
Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?
Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua».
Ho titolato col motto, ripetuto ad ogni palata dallo schiavo nelle miniere spagnole: pala (memoria del popolo palaico vissuto tra gli Ittiti) crash (lat.: domani), grafo di zum. kar.ash, ‘forzakar Uno d’origine-ash’.
Lo faccio perché palacras è il motto che tiene unito presente+futuro con l’Uno d’origine.
Molto più complessa è la Misericordia divina, con Gesù che conosce adesso i miei retro-pensieri e spero guidi la mia scrittura, rimessi i miei peccati.
Posso dire: am-ush, ‘-che venga-am (la) fine ush/uz’?