A tutt’ oggi la situazione non è affatto migliorata, anzi!
L’intervento del Sindaco è risultato vano, ed i familiari, per l’ennesima volta, sono rimasti delusi dal comportamento del Dr Savino Torraco, rappresentante legale della cooperativa “Amici”. Pertanto, dal 20 giugno scorso, le dipendenti del centro diurno, sono entrate nuovamente in sciopero. Nel corso di una riunione svoltasi a metà maggio, il Dr Torraco ha dichiarato che la cooperativa fosse solida ed inoltre non vi fosse alcuna situazione debitoria. Ma, nella stessa riunione svoltasi a maggio, a tutti i genitori è stato proposto di entrare a far parte della cooperativa in qualità di socio, dietro versamento della relativa quota, quantificata in € 10,000!
Da oltre 20 gg tutti gli utenti che frequentano il centro diurno sono a casa con le famiglie, privati di un servizio essenziale. Le famiglie sono in grosse difficoltà, in quanto il centro alleggeriva in parte il carico assistenziale supportato, specie per i casi più gravi.
Ovviamente a soffrire maggiormente di questa situazione, oltre alle famiglie, sono i ragazzi, ormai abituati a frequentare il centro ed a svolgere le loro attività. In particolare, in questo periodo, si organizzavano le attività estive e le uscite pomeridiane.
Oltre l’accesso al centro diurno è stata negata anche la possibilità di andare al mare o in piscina, per molti di loro uniche occasioni che hanno per vivere delle giornate all’aria aperta.
A fronte di questa situazione le famiglie degli utenti interessati chiedono alle autorità competenti dell’ASL e dell’Ambito del Comune di Grottaglie di riaprire immediatamente il Centro e far recuperare tutti i giorni di sciopero che fino ad ora sono stati concessi.
Le attività così come stabilito devono andare avanti fino al 30 settembre 2018. A far data dal 1 ottobre chiediamo la possibilità di avere a disposizione un altro centro diurno che funzioni così come stabilito dall ‘art. 60 del regolamento regionale n°4 del 2007. Chiediamo inoltre di prevedere la possibilità di affidare il servizio ad un'altra cooperativa possibilmente nella stessa struttura (“Amici”) oppure in un'altra. E’ importante avere il servizio sul territorio, non è possibile andare fuori ambito.
Chiediamo infine agli enti preposti di avere il pieno senso di sensibilità e responsabilità che porti alla risoluzione di questo problema. “Comitato Genitori centro diurno Amici” Lorizio Cosimo (Portavoce)
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