ANNO XIX Luglio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 13 Luglio 2018 07:35

Il Movimento 5 stelle torna a salire nei sondaggi, ma la Lega è lì

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Dopo la crescita poderosa della Lega e l'arretramento dei 5 stelle la situazione si è stabilizzata. Con uno scenario piuttosto netto e definito. La Supermedia 

Come abbiamo avuto modo di spiegare più volte, un cambiamento – anche radicale – nelle tendenze di breve periodo, ad esempio uno registrato da una settimana all’altra spesso vuol dire poco, a volte nulla. Le opinioni (e le preferenze elettorali) dei cittadini cambiano in modo costante ma lento, e sono proprio le tendenze di medio periodo quelle da tenere d’occhio per capire “l’aria che tira” nell’opinione pubblica. Cos’è cambiato allora rispetto a poche settimane fa?

Per chi si fosse perso qualche puntata, dal giorno successivo al 4 marzo (data delle elezioni politiche) si è assistito ad un massiccio effetto bandwagon (la tendenza a salire sul carro dei vincitori, ndr) di cui ha beneficiato soprattutto uno dei due “vincitori percepiti” delle elezioni: e cioè la Lega di Matteo Salvini, che ha guadagnato mediamente 3 punti al mese passando dal 17,8% delle urne a circa il 30% rilevato nelle ultime settimane. Di questo effetto bandwagon non si era invece giovato il Movimento 5 Stelle, che anzi dopo un primo momento di ulteriore rinvigorimento rispetto al risultato – già straordinario – del 4 marzo (il 32,7%) aveva preso pian piano a calare, soprattutto dopo l’annuncio dell’accordo di governo con la Lega e la formazione del governo Conte. Questo andazzo è durato fino al 21 giugno, giorno in cui la nostra Supermedia registrò un quasi-aggancio tra la Lega e il M5S che pareva preludere a un inevitabile, imminente sorpasso.

Ed è stato proprio allora che il vento è cambiato, e questo cambiamento si è manifestato essenzialmente in due modi: primo, il rallentamento della crescita della Lega, che continua a registrare aumenti, ma in misura più contenuta; secondo, la ripresa del Movimento 5 Stelle, che da un trend calante passa ad uno in lieve aumento. Nel concreto, questo ha fatto sì che il famigerato sorpasso non si è verificato. E quindi il M5S rimane, anche questa settimana, il primo partito, anche se il vantaggio sulla Lega è sempre infinitesimale (oggi i due sono separati di due soli decimali di punto: 28,9% contro 28,7%).

 

Il grafico delle liste