Il monito è stato ribadito dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che in una valutazione sui respingimenti del 2015 verso la Liba ha detto che il Paese nordafricano "non soddisfa" i criteri del luogo sicuro, previsti per i porti di sbarco dopo i salvataggi in mare.
L'Unhcr ha inviato, quindi, gli Stati a "non riportare in Libia i cittadini di Paesi terzi intercettati o soccorsi in mare" e "a garantire che le persone bisognose di protezione internazionale possano accedere a procedure di asilo eque ed efficaci, dopo lo sbarco".