C'era anche il presidente della Toscana Enrico Rossi tra i ‘prigionieri' del treno che poco dopo le tre e mezzo del pomeriggio, partito da quindici minuti, si è fermato  per un guasto alla linea di alimentazione a Capena, su una massicciata in aperta campagna vicino a Settebagni diretto da Roma verso Firenze e Torino. Sedici vetture e oltre novecento passeggeri bloccati nei campi alle porte della capitale. Era stato inviato un locomotore per provare a rimorchiare il convoglio. Dopo tre ore si è concluso che era impossibile riuscirci. 

"Viene da chiedersi  però  - dice Rossi e lo scrive in un post su facebook - perché se questa doveva essere la soluzione non sia stata subito adottata. Un guasto può accadere. L'impressione è che manchi una procedura e un piano preciso per la gestione di queste situazioni". "Vi lascio immaginare – prosegue Rossi - le scene di panico, i commenti dei viaggiatori italiani e di quelli stranieri". Passate tre ore, con scarse e contradditorie informazioni e senza aria condizionata, qualcuno si è fatto prendere dall'isterismo. Un paio di passeggeri sono scesi, zaino in spalla e trolley in mano, cercando una via di uscita su una strada bianca che tagliava il verde della campagna e si infilava sotto l'autostrada puntando verso un agriturismo  Una coppia di giapponesi l'ha presa con filosofia mettendosi a costruire origami di tutte le forme sul tavolo del vagone.

"Mi chiedo – sottolinea Rossi - se l'autorità di regolazione dei trasporti abbia il compito e sia in grado di fare un'indagine su quello che è successo, di individuarne le cause e di imporre rimedi e protocolli più efficienti. Si tratta di imparare dagli errori e di adottare procedure che garantiscano di più gli utenti". "Chiedo – conclude il presidente della Toscana - che il ministro Toninelli si interessi al caso e prenda subito un'iniziativa". Il guasto e il treno bloccato per ora hanno provocato ritardi, a cascata, su tutta linea dell'Alta velocità da nord a sud e viceversa.