L'iperinflazione come progetto politico. È quello che sta facendo il governo di Nicolas Maduro in Venezuela. Dopo aver tolto cinque zeri dalla valuta, chiamata bolivar sovrano, il chavismo ha pensato bene di agganciare il valore di questa nuova moneta al Petro, la criptovaluta che dovrebbe permettere al governo bolivariano di sfuggire alle sanzioni di Washington. Questo ha però provocato, appena stampato, la perdita del 96% del valore delle nuove banconote.
Per cercare di bloccare gli effetti della nuova perdita del già scarso valore di potere d'acquisto dei venezuelani, il presidente ha aumentato di oltre 35 volte il salario minimo protandaolo a un corrispettivo di circa 30 euro mensili, ma sono tutte cifre teoriche dato che la banca centrale non fornisce dati concreti. Altro tentativo fatto dal governo, è stato quello di fomentare nelle scorse settimane il risparmio in oro. In teoria, i venezuelani che avessero potuto permetterselo, avrebbero potuto comprare oro, in cambio del denaro però, non hanno ricevuto lingotti, ma dei titoli di carta che ne proverebbero il possesso. Inutile dire che il progetto, secondo gli osservatori sul posto, non sta andando benissimo. (Alberto De Fillipis - Euronews)
?#8Sep
— ??Elio Sequera?? (@elioseq14) 8 settembre 2018
¡BUEN DÍA VENEZUELA!
Con la Etiqueta de hoy#ProtecciónEconómica
Así será cancelado el nuevo salario anclado al #Petro, en 3 partes los días #7Sep, #14Sep y #28Sep tanto para todo el sector público como el privado gracias a @NicolasMaduro
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#Venezuela: El plan de recuperación económica impuesto por @NicolasMaduro entró en vigor el 20 de agosto. Muchos venezolanos piensan que la #crisis no puede sino empeorar con las nuevas medidas. #InformeDW #Inflación #ReformasEconómicas [cs] pic.twitter.com/3Q7VbmlmNS
— DW Español (@dw_espanol) 16 settembre 2018