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Martedì, 02 Ottobre 2018 14:47

Fabio Porta (Pd): Cittadinanza - Decreto Salvini - Italiani nel mondo

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E' il primo atto del governo 5Stelle-Lega-MAIE con impatto sugli italiani all'estero. Dopo il pasticcio sullo 'ius sanguinis' (che la prima bozza del decreto voleva limitare alla seconda generazione e che poi, a seguito delle proteste da tutto il mondo il Sottosegretario Merlo ha chiesto di ritirare) e nonostante l'inesistenza dei requisiti di urgenza necessari per la presentazione di un decreto da parte del governo, nel testo finale ci sono ancora misure che riguardano direttamente gli italiani che vivono all'estero e la cittadinanza.

Un tema, quello della cittadinanza, che merita una seria e approfondita discussione dentro e fuori dal Parlamento e che - lo ripetiamo - non si può normare per decreto o emendamento.

E a Salvini, che non vuole lo 'ius soli' ma che a quanto pare non ama nemmeno lo 'ius sanguinis', vorremmo domandare: qual'è l'Italia del futuro che hai in mente ? Quella che inizia con "PRIMA GLI ITALIANI" ma che finirà con "SENZA GLI ITALIANI", considerato che senza italiani nel mondo e stranieri in Italia il nostro Paese è destinato demograficamente a morire ?

Ma torniamo al decret(in)o.

La prima cosa che salta agli occhi è la visione che questo governo (il primo con un eletto all'estero con la delega per gli italiani nel mondo !) ha dell'emigrazione e dell'immigrazione.

Una visione poliziesca; non a caso questo tema è trattato all'interno di un decreto che parla di lotta al terrorismo e alle mafie. Siamo cioè una questione di sicurezza nazionale, e non una risorsa per il Paese. Un problema da gestire e non un patrimonio da valorizzare.

Ricordate poi la battaglia del MAIE contro i 300 euro e la incostituzionalità di questa misura?

Bene, adesso il MAIE non ne parla più e anzi il Sottosegretario Merlo ha ringraziato il PD e il precedente governo per avergli lasciato "in dote" 8 milioni di euro per il 2018 oltre ai 300 nuovi contrattisti inseriti nella nostra finanziaria del 2017 (a proposito, quanti saranno i nuovi assunti per i consolati inseriti in questa finanziaria ?).

Ma torniamo ai 300 euro. Non solo non sono stati eliminati ma.... è stata aumentata la tassa delle cittadinanze per matrimonio da 200a 250 euro ! E considerato che spesso sono proprio gli italiani all'estero a sposarsi con stranieri ("lo dice lo stesso ragionamento", direbbe Catalano !) si tratta del primo regalo propiziatoci da questo nuovo governo.

E le famose file della cittadinanza, che questo governo doveva abolire ?

In attesa di sapere cosa succederà (del resto grazie ai 300 euro i consolati del Sudamerica avranno a disposizione risorse sufficienti per affrontare il problema) cosa fanno Salvini, Merlo & C. ? Aumentano da 2 a 4 anni il limite massimo di tempo per la conclusione di queste pratiche, non diminuendo cioè le file e anzi mettendo le mani avanti rispetto all'allungamento dei tempi.

La cosa più scandalosa, a mio parere (e concludo) è l'aumento a 4 anni del tempo per il riconoscimento della cittadinanza agli italo-discendenti che (spesso a causa delle lunghissime attese in Italia) preferivano presentare direttamente ai Comuni italiani la documentazione.

Negli ultimi anni si sono moltiplicati scandali e casi di malversazione e corruzione, proprio legati a questo "mercato delle cittadinanze". Non tutti i professionisti che infatti assistono gli italiani che ricorrono a questo espediente sono seri e non raramente si ricorreva a pratiche illegali (con al centro il pagamento di "tasse" e "onorari" impropri ed esosi) per "evadere la pratica". Perchè un Comune dovrebbe riconoscere in pochi mesi questi casi di cittadinanza ? O perchè dovrebbe farlo in 4 anni ? Introdurre questo arco di tempo così esteso incentiverà soltanto questi casi di corruzione, che oltre a non rivolvere alla radice il problema contribuiranno a gettare ulteriori ombre e pregiudizi sugli italiani nel mondo.

Un capolavoro, quindi, il primo atto del governo verso gli italiani all'estero.

Confidiamo nella saggezza del Presidente della Repubblica e nel ruolo del Parlamento: il primo affinchè non firmi il decreto; il secondo perchè apporti le necessarie modifiche.

(*) Coordinatore del Partito Democratico in Sudamerica

Articolo pubblicato su "Gente d'Italia" del 1.10.2018

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