Un tema, quello della cittadinanza, che merita una seria e approfondita discussione dentro e fuori dal Parlamento e che - lo ripetiamo - non si può normare per decreto o emendamento.
E a Salvini, che non vuole lo 'ius soli' ma che a quanto pare non ama nemmeno lo 'ius sanguinis', vorremmo domandare: qual'è l'Italia del futuro che hai in mente ? Quella che inizia con "PRIMA GLI ITALIANI" ma che finirà con "SENZA GLI ITALIANI", considerato che senza italiani nel mondo e stranieri in Italia il nostro Paese è destinato demograficamente a morire ?
Ma torniamo al decret(in)o.
La prima cosa che salta agli occhi è la visione che questo governo (il primo con un eletto all'estero con la delega per gli italiani nel mondo !) ha dell'emigrazione e dell'immigrazione.
Una visione poliziesca; non a caso questo tema è trattato all'interno di un decreto che parla di lotta al terrorismo e alle mafie. Siamo cioè una questione di sicurezza nazionale, e non una risorsa per il Paese. Un problema da gestire e non un patrimonio da valorizzare.
Ricordate poi la battaglia del MAIE contro i 300 euro e la incostituzionalità di questa misura?
Bene, adesso il MAIE non ne parla più e anzi il Sottosegretario Merlo ha ringraziato il PD e il precedente governo per avergli lasciato "in dote" 8 milioni di euro per il 2018 oltre ai 300 nuovi contrattisti inseriti nella nostra finanziaria del 2017 (a proposito, quanti saranno i nuovi assunti per i consolati inseriti in questa finanziaria ?).
Ma torniamo ai 300 euro. Non solo non sono stati eliminati ma.... è stata aumentata la tassa delle cittadinanze per matrimonio da 200a 250 euro ! E considerato che spesso sono proprio gli italiani all'estero a sposarsi con stranieri ("lo dice lo stesso ragionamento", direbbe Catalano !) si tratta del primo regalo propiziatoci da questo nuovo governo.
E le famose file della cittadinanza, che questo governo doveva abolire ?
In attesa di sapere cosa succederà (del resto grazie ai 300 euro i consolati del Sudamerica avranno a disposizione risorse sufficienti per affrontare il problema) cosa fanno Salvini, Merlo & C. ? Aumentano da 2 a 4 anni il limite massimo di tempo per la conclusione di queste pratiche, non diminuendo cioè le file e anzi mettendo le mani avanti rispetto all'allungamento dei tempi.
La cosa più scandalosa, a mio parere (e concludo) è l'aumento a 4 anni del tempo per il riconoscimento della cittadinanza agli italo-discendenti che (spesso a causa delle lunghissime attese in Italia) preferivano presentare direttamente ai Comuni italiani la documentazione.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati scandali e casi di malversazione e corruzione, proprio legati a questo "mercato delle cittadinanze". Non tutti i professionisti che infatti assistono gli italiani che ricorrono a questo espediente sono seri e non raramente si ricorreva a pratiche illegali (con al centro il pagamento di "tasse" e "onorari" impropri ed esosi) per "evadere la pratica". Perchè un Comune dovrebbe riconoscere in pochi mesi questi casi di cittadinanza ? O perchè dovrebbe farlo in 4 anni ? Introdurre questo arco di tempo così esteso incentiverà soltanto questi casi di corruzione, che oltre a non rivolvere alla radice il problema contribuiranno a gettare ulteriori ombre e pregiudizi sugli italiani nel mondo.
Un capolavoro, quindi, il primo atto del governo verso gli italiani all'estero.
Confidiamo nella saggezza del Presidente della Repubblica e nel ruolo del Parlamento: il primo affinchè non firmi il decreto; il secondo perchè apporti le necessarie modifiche.
(*) Coordinatore del Partito Democratico in Sudamerica
Articolo pubblicato su "Gente d'Italia" del 1.10.2018