Con oltre il 46%, Jair Bolsonaro manca di un soffio la vittoria al primo turno delle presidenziali brasiliane. Il candidato di estrema destra, che al ballottaggio dovrà vedersela con quello del partito dei lavoratori Fernando Haddad, ha tuttavia subito imputato la sua mancata elezione a presunte irregolarità nel conteggio dei voti. "Dobbiamo credere nel nostro Brasile - ha detto in un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook -. Dobbiamo continuare a mobilitarci. Abbiamo tre settimane prima del secondo turno. Se non ci fossero stati problemi e se avessimo potuto fare affidamento nel sistema del voto elettronico, il nome del vincitore sarebbe già stato noto stasera".
L'appello di Haddad a sinistra e centrosinistra: "Uniamo le forze democratiche del Paese"
Con il suo 29% ampiamente staccato dall'avversario, il delfino di Lula e portabandiera del Partito dei lavoratori ha lanciato un appello all'unità. "Vogliamo unire le forze democratiche del Brasile - ha detto Fernando Haddad -. Vogliamo unire tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei più poveri e dei più disagiati di questo paese, così spaccato. Vogliamo un progetto ambizioso e profondamente democratico, per un Brasile profondamente democratico, che persegua instancabilmente la giustizia sociale".
Per costituire un fronte comune contro Bolsonaro al secondo turno del 28 ottobre, Haddad ha già fatto sapere di aver avviato i contatti con l'ambientalista Marina Silva e altri due candidati della sinistra. Nonostante l'ampio ritardo sull'avversario, alcuni recenti sondaggi non escludono una rimonta del candidato del Partito dei lavoratori. Certo appare in ogni caso che dibattito e confronto politico subiranno nelle prossime tre settimane un'ulteriore radicalizzazione. (Diego Giuliani - Euronews)