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Mercoledì, 24 Ottobre 2018 00:00

Questione Ilva - Ricorso straordinario a Mattarella memorie di replica e istanza di sollecita trattazione dell'istanza cautelare

Written by  Lina Ambrogi Melle
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Riceviamo e pubblichiamo nota della prof.ssa Lina Ambrogi Mellepromotrice e prima firmataria di un ricorso collettivo alla CEDU e di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per la questione ILVA di Taranto Presidente del Comitato Donne e Futuro 

" Am InvestCo Italy Srl rimarrà responsabile per il rispetto dei requisiti dichiarati nell 'Autorizzazione integrata ambientale ".Questo è scritto nella lettera proveniente da Bruxelles che risponde ad alcune domande poste dalla Regione Puglia .

Il problema è che la  nuova Autorizzazione integrata ambientale, concessa all'Ilva con il DPCM del 29 settembre 2017, e' stata  impugnata da un gruppo di cittadini ed associazioni  " Giustizia per Taranto”, “PeaceLink” e “Fondo Antidiossina”   con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica  promosso dalla prof.ssa Lina Ambrogi Melle attraverso gli avvocati Andrea Saccucci, Matteo Magnano e Roberta Greco, perché  presenta vari vizi di legittimita'. Quindi " il rispetto di quell'AIA " non ci tutela affatto....

Il nostro ricorso straordinario è' stato ricevuto dal Consiglio di Stato assieme alla relazione del Ministero dell’Ambiente , il quale deve redigere un parere vincolante per il Presidente della Repubblica, che si limiterà a ratificarlo.

La relazione del Ministero dell'Ambiente è stata per noi negativa in quanto è la nostra controparte ed ovviamente si difende.

I nostri legali ci hanno informato che nei giorni scorsi hanno trasmesso al Consiglio di Stato, al Ministero dell’ambiente e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una memoria di replica alla relazione del Ministero dell’Ambiente, alla nota del MISE e alle deduzioni dell’Ilva , al fine di fornire una quadro chiaro delle violazioni commesse.

I nostri legali hanno anche inviato al Consiglio di Stato una richiesta  di trattazione urgente dell’istanza cautelare che mira ad ottenere la sospensione immediata del provvedimento impugnato (ossia del DPCM 29 settembre 2017), che ha valore di AIA, senza il quale lo stabilimento dovrà fermarsi.

Noi cittadini di Taranto non possiamo rimanere inermi di fronte ad una politica che continua a proteggere gli interessi economici di privati a discapito della salute di operai e cittadini e siamo determinati a percorrere fino in fondo ogni possibile strada legale per ottenere giustizia e rispetto per la nostra salute e la nostra vita.

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