Pregiatissimi Signori, devo ringraziare anzitutto la dottoressa Tilgher dalla quale ho ottenuto finalmente risposta, dimostrando sensibilità ed attenzione relativamente a quanto proposto in oggetto, ma la mia età anagrafica ( 76 anni suonati…) ed un po’ d’esperienza di vita m’impongono il dovere di fornire ulteriori approfondimenti, posto che probabilmente non sono stato capace di far capire alle SS.VV. quanto fondamentale sia per la nostra Comunità l’Istituzione della quale desidero riparlarVi.
Scendendo nei dettagli, qui si vuole realizzare per la nostra Città proprio una “Istituzione”,se per Isituzione s’intenda “un Organo o Ente fondato per perseguire finalità di rilevanza sociale, culturale, assistenziale, religiosa, ecc. e che sia formalmente eretto ed approvato dall’autorità dello Stato, Enti Locali, Chiesa, ecc.”.
Le SS.VV. conoscono certo la storia della città di Bilbao : ebbene, il sindaco di quella città qualche anno fa ebbe a pronunciare una frase che definirei “storica”, storica per tutte quelle realtà che vogliono riemergere dai “fanghi” dolorosi delle varie forme d’inquinamento ambientale, provocato dall’industrializzazione selvaggia oltre che dalla disattenzione dell’uomo relativa alla salvaguardia degli ecosistemi naturali ( ecosistema urbano compreso, noi qui a Taranto ne sappiamo più di qualcosa!) : “sono convinto - diceva quel desso – che non esisteranno città economicamente importanti che non siano, nello stesso tempo, culturalmente importanti”. La cultura, pregiatissimo Assessore Marti come Lei ben sa, la conoscenza è proprio quel fondamentale “potere intellettuale” che riguarda i saperi locali e globali, ma anche, più pragmaticamente, il più efficace strumento di formazione di base e di preparazione al lavoro - e qui mi sembra “entri in ballo” anche la gentile dott.ssa Scarpati - e che riguarda sia l’individuo che la collettività di cui è parte.
L’allargamento degli orizzonti culturali di noi mediterranei, legatissimi come siamo ad un approccio culturale di tipo umanistico- letterario molto più che naturalistico, si può ottenere con successo attraverso lo strumento di un museo di scienze naturali, uno strumento che metta finalmente in relazione l’uomo col mondo naturale , lo “scansi” dal trascorrere la sua vita interessandosi soltanto d’ arte, letteratura, storia e archeologia, visitando di conseguenza prevalentemente siti e musei demoetnoantropologici, a danno di quelli che parlino finalmente di biofilia e di biodiversità, e della fittissima trama di interazioni tra l’ambiente fisico ed una pletora straordinaria, magica ed infinita di organismi vivi e vitali, microrganismi, piante ed animali!
“Tragicamente - scriveva il Presidente S.E.I. ( Soc. Entomologica Italiana) al già sindaco Stefano ( un “attimino” carente in cultura ambientale e “disattento” anche lui…) - le Regioni centro- meridionali del nostro Paese sono ancora prive di strutture culturali di tipo naturalistico ed ecologico ove svolgere, soprattutto a favore delle nuove generazioni, quella fondamentale attività di conoscenza sulla struttura e sulle funzioni degli ecosistemi e di avvicinamento alla natura che potrebbe spingerli, una volta adulti, a non ricadere nelle fanghiglie inquinanti del “vuoto totale” in educazione ambientale che ha caratterizzato le generazioni che li hanno preceduti” - ; ma a questo punto deve fare un “mea culpa” anche il sottoscritto che a suo tempo, perché giovane ed inesperto, non ha fatto nulla per evitare che una grande industria inquinante sorgesse proprio a ridosso d’una “perla” di Città, bella e dolcissima, dotata altresì d’un ecosistema marino affatto particolare e prezioso ! Anche se con colpevole ritardo ( complice il suddetto Stefano che pur a conoscenza del progetto ha “temporeggiato” lungo tutto il tempo del suo mandato…),oggi vorrei cercare di porvi un po’ di rimedio, le SS.VV. consenzienti e sempre che il sottoscritto ne abbia le capacità.
Il grande ecologo Ernst Mayr scrive che : “per sopravvivere, ogni organismo vivente dipende dalla CONOSCENZA della diversità del suo ambiente …”, e questa conoscenza noi la dobbiamo alle nuove generazioni, perché considerare l’ambiente naturale solo un enorme pozzo cui attingere per i propri bisogni, o peggio, una comoda discarica per sversare i propri rifiuti resta del tutto inidoneo a garantire una lunga sopravvivenza dell’Homo, pur sapiens, su questo nostro pianeta, l’unico da visitare e soprattutto da salvaguardare!
Concludo osservando che un Museo di Scienze Naturali ed Ambientali che si rispetti produce economie e posti di lavoro, oltre a far cultura, serve al turismo scolastico e non, si propone come collegamento con le Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali delle Università, può imbastire convegni ed incontri sui temi scientifici ed ecologici, tutto questo in sintonia e sinergia con altri Istituti nazionali che ci hanno assicurato la loro disponibilità.
Sperando di essere stato solo fecondo d’idee e di progetti per la Città che amiamo e non tedioso, nella speranza d’un prossimo incontro con le SS.VV., vogliate gradire i più cordiali saluti.