Promosso dai docenti Luigi Bonizzi (Malattie infettive degli animali domestici), Paola Minghetti (Tecnologia e Legislazione farmaceutiche) e Roberto Mattina (Microbiologia), il convegno affronta la questione delle resistenze antibatteriche con approccio interdisciplinare sottolineando con forza la necessità di un approccio “one-health”, da parte di tutti i professionisti coinvolti (medici, farmacisti e veterinari).
L’uso inappropriato degli antibiotici negli uomini e negli animali e la mancanza di nuove molecole dotate di attività antibatterica messe a disposizione dei medici ambulatoriali infatti stanno rendendo sempre più concreto e attuale il problema delle resistenze battericheche mettono sempre più a rischio l’efficacia degli antibiotici, al punto da prevedere un possibile ritorno all’era pre-antibiotica, quando la mortalità infantile superava il 20%.
Varie sono le cause della sempre maggiore resistenza degli organismi patogeni agli antibiotici. Da oltre 15 anni, sottolineano gli studiosi, i medici ambulatoriali non dispongono di nuove molecole con attività antibatterica, mentre si assiste a un uso eccessivo di antibiotici sia da parte dell’uomo che negli allevamenti intensivi di animali, con conseguenti ricadute negative per l’ambiente dovute alle acque reflue civili, ospedaliere e di derivazione zootecnica.