Neanche di fronte alla denuncia di Peacelink sull’aumento dell’inquinamento a Taranto il ministro si degna di rispondere, nonostante questi dati fossero a conoscenza del ministro da parecchio tempo. E' lo stesso silenzio che dura dal 6 luglio 2018 quando, in seguito alla mia richiesta di procedere all’eliminazione dell’immunità penale ad Arcelor Mittal, il Ministro rispondeva di aver richiesto un parere al suo ufficio legislativo: sono passati 8 mesi e il parere ancora non c’è." Così in una nota il coordinatore dell'esecutivo dei Verdi angelo Bonelli, che prosegue:
"Ne frattempo in questi mesi il ministro ci ha inondato di dichiarazioni e interviste impegnandosi ad eseguire controlli severi, e promettendo che tutto sarebbe migliorato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: a sollevare la legittimità costituzionale dell’immunità è stato il tribunale di Taranto e non il ministro dell’ambiente che avrebbe dovuto proporre una norma per abrogarla. Il dramma di questo Paese è che abbiano un ministero controllato dal vicepremier Di Maio."
"Nel frattempo l’inquinamento a Taranto in un anno è raddoppiato, nell'inconcepibile silenzio del ministro dell’Ambiente. A questo punto Costa ci risparmi il suo solito fiume di parole contraddittorie come ha fatto nel caso del condono edilizio, i fanghi tossici in agricoltura, le trivellazioni e tutte le promesse infrante dal M5S. Servono fatti e risposte certe, le parole e gli ingannevoli annunci lasciamoli a chi è ormai diventato politico di professione, come Di Maio & Di Battista che erano andati in campagna elettorale a promettere di chiudere le fonti inquinanti e di eliminare l’immunità penale: hanno fatto il contrario.”
Federazione dei Verdi della Provincia di Taranto sul processo svenduto
Entra in difficoltà l’ex Presidente della Regione Puglia Vendola quando gli vengono posti i quesiti da parte del l'avv. che patrocina la Federazione dei Verdi nel Processo Ambiente Svenduto, relativi alla mancata risposta ad Angelo Bonelli che nel 2010 gli chiedeva di avviare un'indagine epidemiologica a Taranto.
Vendola, palesemente risentito, risponde di non aver ritenuto dare adito al quesito di Bonelli (all'epoca leader dei Verdi) poiché in giunta il rappresentante regionale dei Verdi non aveva mai posto alcuna mozione in merito.
Occorre sottolineare che nel novembre 2010, data in cui Angelo Bonelli inviò a Vendola la richiesta di indagine epidemiologica, in consiglio regionale non era presente nessun rappresentante dei Verdi.
Incalzato dall'avvocato che gli chiedeva di andare oltre il mero aspetto politico della vicenda e di concentrarsi, invece, sulla domanda posta, l’ex Presidente affermava che vi erano altre operazioni da realizzare prima della richiesta indagine epidemiologica come l'istituzione del registro tumori. Infine alla domanda se ritenesse o meno necessaria l'indagine il Presidente non ha inteso rispondere.