ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 25 Marzo 2019 00:00

L' Archeologo di Dio di Roberto De Giorgi, scavatore di anime

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E' un libro sui generis quello che mi sono trovata tra le mani. Il titolo mi riportava a siti archeologici disseminati nella nostra Terra, fatta e plasmata da greci e romani.

E invece ecco la sorpresa, il protagonista più che scavare pietre e tombe, scava nel cuore degli uomini, vive l'antico appoggiandosi a amici e nemici; guardando da due punti di vista. Due fuochi, come direbbero in Architettura.

Il protagonista si chiama Nelson Bentham Mills ed è un professore di Storia dell’Arte di El Paso nel Texas. Da giovane lo vediamo alle prese con gli scavi delle scuderie di Re Salomone nei luoghi della cristianità. Come non dimenticare il passo della Bibbia in cui il Mar Rosso si apre in due e lascia passare il “Popolo eletto”.cover risolto

Ma proprio su questa parola lo scavatore di anime si sofferma e pensa tra sé e sé: “se questo è il popolo eletto, quale colpa hanno avuto le famiglie egizie, dato che anche loro hanno perso il primogenito?”

E si sofferma ad ascoltare dietro l'uscio delle case egizie il dolore e lo strazio dei lamenti. Non c'è alcuna differenza tra lo strazio di egiziani ed ebrei nella perdita di un figlio. È sempre la povera gente a pagare gli errori di qualsiasi faraone.

Il nostro scavatore di anime è un personaggio inventato ma potrebbe corrispondere a qualsiasi professionista che si ferma a guardare un reperto e dice: “parlami, non solo con date e fatti, ma col cuore della storia, partendo anche da un particolare. La microstoria di Le Goff in pratica.

Il nomignolo “Archeologo di Dio” gli viene dato dai colleghi dell’università a mo’ di sfottò ma non è da prendere in giro il soprannome, anzi ha dentro di sé qualcosa di etico, spirituale.

Le avventure del nostro archeologo in 40 anni di vita sono esempi di come si possa vedere la Storia riconoscendone i volti, passando dall’esodo biblico del 1925, all’esoterismo nazista e la camorra napoletana nel 1945, e per finire nel 1965 in Messico alla ricerca di un gesuita scomparso, passando per il narco traffico e finendo nell’al di là.

Un Dante dei nostri giorni che mentre racconta riporta informazioni reali, come reali sono gli scavi, i reperti, come reale è la società di contorno, i paesaggi aspri e meno contorti, i riferimenti biblici, le persone che si incontrano, i sentimenti e le passioni, le paure e le sofferenze. Più che le pietre al nostro autore interessa la pietra più bella, forse simile all'alabastro: al nostro autore interessa l'anima della Storia, quella con la s maiuscola.

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