Tale imposta provinciale, che i 29 comuni della Provincia sono costretti a mettere nelle cartelle dei contribuenti sulla TARI comunale, dovrebbe finanziare “l’esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l'organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo”.
Molto ci sarebbe da discutere su come la Provincia ha svolto questo compito in questi anni, a partire dalle autorizzazione delle discariche in provincia Jonica che in questi giorni impegnano anche la cronaca giudiziaria.
Se poi la Provincia di Taranto abbia “tutelato, difeso e valorizzato il suolo” il giudizio lo lasciamo ai cittadini.
Ma quello che oggi interessa è che la Provincia, da alcuni anni (dal 2015) ha la tariffa al massimo previsto per legge: il 5%.
A differenza dei comuni che sono obbligati a coprire la propria spesa al 100% del costo la Provincia ha autonomia discrezionale nel fissare tale addizionale.
Perciò i Consiglieri Provinciali possono ridurre questa tassa, sia in ragione che il servizio fornito ai comuni è obiettivamente scarso e sia per non gravare ulteriormente sulle cartelle dei rifiuti che tra un po arriveranno ai 500 mila cittadini della Provincia di Taranto.
Spero che tale opportunità sia domani colta dal Consiglio Provinciale di Taranto.
Consigliere Comunale di Taranto - Presidente Commissione Bilancio