ANNO XIX Luglio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 01 Maggio 2019 03:56

Corita - Sfalci al parco prematura è pulizia etnica di biodiversità

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Un non malcelato disappunto, sia pure in una garbata missiva, è nella nota - pervenuta a noi per la diffusione -, rivolta al Comune e al suo Assesore all'ambiente Francesca Viggiano, del Coordinamento per il Rimboschimento di Taranto, da parte del Presidente Dott Valentino Valentini e il dott. Agr. Piergianni Cardarulo

L'oggetto: lavori periodici di sfalcio prematuro delle erbacee nel Parco Archeologico delle Mura Greche. 

"Pregiatissimi Signori,a dispetto delle nostre reiterate raccomandazioni prodotte nei confronti di questa Amministrazione negli anni precedenti, anche quest’anno si è ripetuto nel Parco Archeologico l’antico “rituale” dello sfalcio totale e precoce dei prati ad erbacee spontanee, una pratica che definiremmo obsoleta e alquanto “rozza”, specie in tempi di urgenti misure di conservazione della biodiversità e di contenimento di perdita della medesima.

Ci sembra utile ricordare alle SS.VV. che oggi v’è fortunatamente una generale presa di coscienza riguardo al valore assoluto della diversità biologica in tutte le sue componenti ecologiche (servizi ecosistemici), genetiche, sociali, economiche ( la nostra agricoltura…), scientifiche, educative, ricreative ed estetiche : e quei prati fioriti in primavera al Parco Archeologico sono proprio forieri di biodiversità, stanno lì perché e lì che è giusto che stiano, con centinaia di specie vegetali ed animali che segnatamente in ambito urbano e in piena Città migliorano di molto la qualità dell’aria, eliminano parassiti ( es. zanzare…), ci restituiscono quei valori paesaggistici ed estetici di cui si parlava dianzi, sia a livello locale che globale : in estrema sintesi, costituiscono la nostra reale “assicurazione sulla vita”, il nostro “capitale sociale” di cui ancor oggi stentiamo a capire l’importanza!

Altra cosa poi è l’adottare delle necessarie cautele per evitare che le erbe spontanee, una volta secche, possano provocare incendi più o meno generalizzati e danneggiare specie arboree e arbustive. A tal fine può essere utile preservare alcune strisce o anche porzioni di vegetazione spontanea, naturalmente non ai margini dell’area, in modo da dare comunque la possibilità di habitat e collegamento con zone naturali limitrofe, a mò di “corridoi ecologici”.

Assicurando le SS.VV. della nostra completa e disinteressata collaborazione in tal senso, e in piena sintonia con la legge 10 del 2013 che detta le “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, vogliate gradire i più cordiali saluti."

                                                                                                        

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