E oggi siamo nella stessa situazione, potremmo dire che la “teoria dei corsi e dei ricorsi storici” sostenuta dal filosofo napoletano, Giambattista Vico, affermando che alcuni accadimenti si ripetevano con le medesime modalità, anche a distanza di tanto tempo, non per puro caso ma in base ad un preciso disegno stilato della divina provvidenza.
E allora, secondo la suddetta teoria, non è colpa del PD locale e dei suoi assessori e consiglieri comunali arrestati o indagati nell’inchiesta Mafia Capitale, per appalti truccati e paghette a fine mese, ma della divina provvidenza.
Interessante giustificazione per questi criminali ma, ritornando a essere seri, non si capisce come mai il comune di Roma non venga commissariato immediatamente per infiltrazioni mafiose.
Non ci sarebbe nessun minuto da perdere e il prefetto dovrebbe sciogliere le riserve e mandare tutti a casa.
Veramente la galera sarebbe il luogo ideale, dove farli marcire questi indegni rappresentanti politici di Roma.
La legge bisogna applicarla e vale per tutti, ma sono sicuro che se al posto del sindaco Marino vi fosse stato il suo predecessore Alemanno, di area centrodestra, il PD sarebbe sceso in piazza, insieme a CGIL, CISL, UIL e COBAS, per chiedere le dimissioni e lo scioglimento per mafia della capitale d’Italia.
Quando purtroppo i valori morali si indeboliscono progressivamente, il rimedio che solitamente si prende è quello dell'autoritarismo istituzionale, che diventa tanto più forte quanto più è debole la coesione sociale sui valori comuni.
E questo sta accadendo con il nuovo „Kaiser “ Renzi, che sta accentrando nelle sue mani il potere della politica italiana (ogni potere decisionale), dettando legge a colpi di voti di fiducia, insieme ai suoi fedelissimi, e minacciando la minoranza interna con nuove elezioni, se non sono d’accordo con le sue idee. Più che un premier, mi sembra di ascoltare il ritornello della canzone di Gigliola Cinquetti:” E qui comando io e questa è casa mia”
Di conseguenza dovremmo tirare a campare fino al 2018 con gente corrotta e incapace che deciderà le sorti del nostro futuro, come a Roma?
Spero proprio di no, perché il fondo lo abbiamo toccato da molto tempo, ma purtroppo non riusciamo più a risollevarci… E allora solleviamo dall’incarico l’imperatore e i suoi compari, andando tranquillamente a elezioni!
D’altra parte Renzi è il terzo presidente del consiglio non eletto dai cittadini e per questo sarebbe giusto ridare la parola al popolo italiano.
La disaffezione per la politica in Italia è preoccupante, ultimamente a votare sta andando solo una persona su due, e questo la dice lunga.
Auguro alla citta di Roma di ritornare da “korrupt mundi” a caput mundi, ma anche all’Italia di uscire da questa grave crisi economica, con una nuova classe politica di “presentabili”.
Per farlo, però, è fondamentale mandare a casa “Kaiser” Frenzi e i suoi feudatari corrotti del PD romano, ma anche tutte le mele marce di ogni colore politico.
L’Italia non li merita!
Gerardo Petta
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