Sul Sito della Rete Ambientalista Pier Giorgio Giacchino ripercorre le ferite rimaste aperte alla chiusura: i danni alla salute passati e presenti nascosti e negati, la pessima messa in sicurezza spacciata per bonifica, e le stesse migliorate condizioni superficiali del Bormida che non dicono nulla, anzi possono nascondere l'amplissima varietà delle molecole generate dall'inconfondibile DNA ACNA. Il più antico e noto disastro ambientale di questo Paese è altresì una costosissima occasione perduta di rinascita: spesi oltre 350/400 milioni di euro e con risarcimento ancora a zero. Si direbbe un fallimento senza precedenti. “E' d’obbligo per tutti una exit strategy da questa storia infinita” conclude Giacchino. “Ci stiamo riorganizzando” sul Sito commenta Roberto Meneghini. Sul Sito della Rete Ambientalista trovi anche: