"La Colombia non accetta ricatti, di nessuna natura men che meno quelli di trafficanti di droga - ha detto il presidente che rivolgendosi direttamente ai cittadini ha chiarito: non siamo di fronte alla nascita di una nuova guerrilla, ma alla minaccia di una banda di narcoterroristi che sono stati protetti e supportati dal dittatore venezuelano Nicolas Maduro".
Ma il fronte delle Farc, trasformatesi in virtu del processo di pace in un partito rispettoso del gioco democratico e istituzionale che ha mantenuto la stessa sigla ma cambiando le parole (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común) si è spaccato.
A sconfessare la decisione di Ivan Marquez and Jesus Santrich, leader del movimento tornati un anno fa in clandestinità, è Rogrido Lodogno, conosciuto anche come Timochenko, capo delle Farc vecchie e nuove: "Con tutta sincerità - ha detto - è un grave errore. Chiedo scusa ai colombiani, alla comunità internazionale, ai Paesi come Cuba e la Norvegia che hanno lavorato duramente per supportare il processo di pace. Ma l'ottimismo non è finito, chi vuole la pace è ancora la maggioranza e rappresenta la parte migliore di questo processo".
Una pace difficile sin dal principio, con tanto di referenudm sull'amnistia bocciato dalla maggioranza della popolazione e centinaia di assassini di ex guerriglieri e attivisti per i diritti umani (Paola Cavadi - Euronews)