L'appuntamento è per lunedì mattina quando Conte si presenterà alla Camera per l'illustrazione del programma e il voto di fiducia.
Niente Cernobbio, dunque, per il presidente del Consiglio. Conte era infatti atteso al Forum Ambrosetti per sabato 7 settembre ma, spiegano fonti di governo, il premier ha preferito fare la sua prima uscita pubblica solo dopo aver incassato la fiducia del Parlamento.
Conte ha subito messo in chiaro cosa vuole e cosa non vuole dalla sua squadra di governo: no ai conflitti, sì alla lealtà. In occasione del primo Consiglio dei ministri dell'era giallorossa celebrato a Palazzo Chigi dopo il giuramento al Quirinale il premier, secondo quanto si apprende da fonti di governo, si è rivolto a tutti i ministri, chiedendo "leale collaborazione" che andrà declinata sia sul piano dei provvedimenti sia su quello della comunicazione. E questo nuovo clima dovrà ispirare il lavoro e il comportamento di tutti i membri dell'esecutivo targato M5S-Pd-Leu, non solo quello del premier: "Nel governo che presiedo mi aspetto che questi tratti distintivi siano di tutto il governo e non solo miei", il senso delle parole di Conte.
Nel frattempo, mentre il premier è al lavoro sul discorso con cui lunedì chiederà la fiducia alla Camera e, chiusa la trattativa per la squadra di governo si inizia a ragionare sul puzzle dei sottosegretari, il primo atto del nuovo esecutivo è arrivato segnando un cambio di rotta sui migranti: il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 dell'8 luglio 2019 recante 'Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale'. Adnkronos