Per la verità alcune forme di caccia sono già iniziate, come quella di selezione (riservata a chi è autorizzato a cacciare determinati capi di ungulati: cinghiali, cervi, caprioli, daini o mufloni) e quella relativa alla cosiddetta "preapertura", iniziata il primo settembre – ma solo per poche giornate ed esclusivamente da appostamento, quindi da fermi e senza l’ausilio di cani - nei confronti di corvidi, storni, merli, piccioni e tortore.
L'apertura di domenica, invece, interessa praticamente tutti i cacciatori, specialmente nella forma di caccia classica per la nostra provincia, ovvero la ricerca, con l'ausilio di cani addestrati, della cosiddetta selvaggina stanziale, lepri e fagiani in primis.
Anche se il fenomeno venatorio è in continua contrazione – in provincia di Reggio Emilia dai 4.500 cacciatori del 2010 si è scesi, nel 2018, a 3.200 – la caccia continua a sollevare polemiche non solo da parte degli animalisti, ma anche da chi vive o lavora nelle aree rurali e periferiche di paesi e città che spesso vede persone armate girare intorno alle proprie case o aziende. “Eppure la normativa è chiara – ricorda il comandante della Polizia provinciale, Lorenzo Ferrari – Ogni attività venatoria è vietata nel raggio di 100 metri da case o edifici adibiti a posto di lavoro e a distanza inferiore ai 50 metri dalle strade, oltre che nelle aree vietate da appositi provvedimenti e nei terreni soggetti a coltivazione indicati dal Calendario venatorio: i cacciatori che si trovassero in prossimità delle abitazioni, per essere in regola, dovranno tassativamente avere il fucile scarico e in custodia”.
Quest’anno, l’attività di controllo della Polizia provinciale sarà ancora più efficace grazie al drone di cui il Comando di Reggio Emilia si è dotato: “Il dispositivo aereo a controllo remoto sarà infatti in grado di ispezionare il territorio dall'alto e di trasmettere le immagini video all'operatore di polizia che lo pilota a distanza da terra, consentendo dunque di ispezionare anche aree ampie o di scarsa accessibilità”, spiega il comandante Ferrari.
Per quanto riguarda invece i periodi di caccia, fino alla fine di settembre si potrà esercitare solo nei giorni di giovedì e domenica; da ottobre, invece, tutti i giorni tranne martedì e venerdì. In pianura l'attività tenderà a scemare finché, in dicembre e gennaio, risulterà molto circoscritta. In collina e montagna rimarrà invece più sostenuta soprattutto a causa della caccia in squadra al cinghiale, ma in ogni caso la stagione chiuderà definitivamente il 30 di gennaio prossimo, eccezione fatta per la caccia di selezione.