ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 20 Settembre 2019 03:36

Il nostro riscaldamento globale quotidiano

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Ogni volta è il record negativo : l’anno più caldo, meno piovoso, quello con più anidride carbonica in atmosfera, e con meno ghiaccio nell’Artico e in Groenlandia. Ma anche suolo e biodiversità stanno soffrendo a causa della deforestazione e degli incendi in Amazzonia, in Siberia e in Indonesia.

Nonostante impegni ed investimenti (pochi…) dei governi in tecnologie di decarbonizzazione decise a livello globale, attualmente il pianeta naviga per un aumento della temperatura media di circa 3 gradi centigradi a fine secolo: una vera catastrofe !

Ma c’è chi pensa che accanto alla urgente riduzione delle emissioni di CO2, si debbano affiancare anche le cosidette “emissioni negative”, ovvero soluzioni tecnologiche per rimuovere su larga scala dall’atmosfera la CO2 già emessa.

Lo scrivente è tra questi ultimi, lo suggerisce l’atteggiamento disattento e mefreghista della gente comune, spesso non convenientemente informata o anche male informata ( mi rivolgo anche agli automobilisti che spesso e volentieri vanno “a tavoletta”, emettendo così quasi il doppio di CO2 di quel che si dovrebbe…), ma anche quello dei nostri governi e dei politici che di difesa del clima e dell’ambiente non parlano mai!

Di “DAC”, ovvero di “Direct Air Capture” si stanno occupando gli svizzeri (e ci mancava…) della Climeworks, i canadesi di Carbon Engineering, ma anche gli americani di Global Thermostat (quest’ultimi all’insaputa di Trump, naturalmente…).

Sono tecnologie per adesso molto costose, ma c’è già chi giura di poter abbattere in modo drastico i costi : in buona sostanza una promessa tecnologica da mantenere, anche perché a conti fatti e con tutta probabilità non ne potremo fare a meno.

Nel nostro piccolo, intanto, noi del CO.RI.TA. facciamo quello che sappiamo far meglio: piantare più alberi che si può! Gli alberi e le piante si stanno rivelando sempre più la chiave “naturale” per salvare la nostra specie su questo pianeta – perché proprio di questo si tratta – e quindi piantare alberi è ancora la soluzione migliore, a più basso costo e maggiori esiti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e rendere le nostre città più resilienti.

Partecipiamo pure agli scioperi di Greta, ma con un occhio alle nostre prossime “Marce degli Alberi”, che alquanto orgogliosamente auspichiamo vengano realizzate in tutta Italia.

E nel mondo intero.

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