Nel corso del vertice sull'immigrazione a Malta è stato raggiunto tra i Paesi partecipanti un accordo per i ricollocamenti dei richiedenti asilo in "tempi molto rapidi". Lo ha riferito il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al termine dei lavori del vertice. L'accordo, ha detto il ministro, prevede che "entro quattro settimane" i migranti richiedenti asilo vengano ricollocati in altri Paesi che si faranno carico delle procedure di verifica dei requisiti e degli eventuali rimpatri. Un "primo passo concreto dell'approccio ad un'azione comune europea" in tema di immigrazione, per Lamorgese, che nota come oggi siano "stati sciolti i nodi politici più delicati", e "non era così scontato".
"Da oggi l'Italia non è più sola", ha aggiunto. Dai Paesi partecipanti al vertice (Francia, Germania, Malta e Finlandia) è stata data "ampia disponibilità a seguire una linea europea" in tema di immigrazione, ha spiegato il ministro dell'Interno. Tra i punti di accordo raggiunti nella bozza di documento che poi verrà presentata al vertice dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea il 7 e l'8 ottobre in Lussemburgo, Lamorgese elenca la questione della "rotazione volontaria dei porti" che, aggiunge, non avverrà solamente "quando i porti di Italia e Malta saranno già saturi, ma come principio generale".
C'è poi la questione della "distribuzione dei migranti su base obbligatoria" che, spiega, avverrà con percentuali che saranno stabilite a seconda del numero dei Paesi Ue che aderiranno all'accordo. Altro punto importante dell'accordo, prosegue il ministro dell'Interno, è quello dei "tempi molto rapidi" per i ricollocamenti. Lamorgese spiega che "entro quattro settimane" i migranti richiedenti asilo verranno ricollocati negli altri Paesi che aderiranno all'accordo che si faranno carico delle varie procedure e degli "eventuali rimpatri".
Per questo, dice il ministro, "il testo predisposto va nella direzione giusta. Sento che Italia e Malta non sono più sole". Ora l'obiettivo "ambizioso" sarà quello di "ampliare il numero di Paesi" che aderiranno all'accordo, ma "la condivisione che ho trovato qui mi rende soddisfatta".
L'accordo raggiunto a Malta tra Italia, Francia, Germania, Malta, Finlandia e commissione Ue riguarda "gli sbarchi delle Ong o di altre navi", come quelle militari e della Guardia costiera, "non i barchini che arrivano sulle nostre coste", sottolinea.
In risposta a una domanda se dopo la bozza di accordo raggiunto oggi l'Italia intende mantenere gli accordi con la Libia, Lamorgese sottolinea: "Gli accordi con la Libia li manteniamo, la Guardia costiera libica sta facendo un gran lavoro".
"La cosa importante -aggiunge il ministro- è arrivare in Italia in sicurezza. In futuro dovremo anche pensare a un sistema di quote e corridoi umanitari", conclude.
"A Malta non c'e' una soluzione definitiva, ma è stata compiuta una svolta molto significativa. E' stato avviato un percorso che prefigura il giusto approccio europeo. Il principio secondo cui chi sbarca in Italia sbarca in Europa", ha detto il premier Giuseppe Conte parlando a New York.
"Faccio i complimenti a Lamorgese per l'accordo e la dichiarazione d'intenti sui migranti. Fatemi dire però che la redistribuzione dei migranti non è la soluzione al fenomeno migratorio". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a New York. "La risposta è il blocco delle partenze - per questo dobbiamo stabilizzare la Libia e su questo ci sarà un importante incontro co-presideduto da Francia e Italia qui venerdì - e i rimpatri", ha aggiunto Di Maio.
Sul tema dei migranti - ha detto in seguito Di maio parlando a Zapping - bisogna fare "attenzione a facili entusiasmi: se noi diciamo che chi viene in Italia può andare in altri Paesi europei rischiamo il 'pull factor', cioè l'incentivazione degli sbarchi". "La soluzione alle migrazioni non è la redistribuzione", ha ribadito Di Maio, "la soluzione definitiva è che non partano più o che siano rimpatriati", ha precisato.