ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 06 Ottobre 2019 18:14

Ora lo scontro è sui servizi segreti. Renzi chiede a Conte di "spiegare tutto"

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Il leader di Italia Viva chiede al presidente del Consiglio di fare chiarezza sull'incontro tra il ministro della Giustizia Usa e i vertici dell'intelligence italiana. Obiettivo dell'indagine di Washington è stabilire se Roma abbia collaborato con i democratici per fabbricare false prove sul Russiagate

Matteo Renzi suggerisce al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di affidare "a un professionista" la delega per i servizi segreti. "Lo suggerisco nell'interesse stesso del presidente del Consiglio", ha chiarito a "Mezz'ora in più di Lucia Annunziata su Rai 3 il leader di Italia Viva, secondo il quale "è giusto" che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "vada al Copasir e spieghi tutto" sulla "spy story, modello fiction americana" che ha coinvolto il ministro della Giustizia, Usa William Barr, "venuto a incontrare segretamente il capo del Dis Vecchioni".

La visita di Barr è da inquadrare nelle indagini del dipartimento di Giustizia sulla presunta collaborazione tra il Partito Democratico americano e gli 007 di alcune nazioni straniere, tra cui l'Italia, per fabbricare prove fasulle di interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016 tese a favorire Donald Trump, il cosiddetto 'Russiagate', oggetto delle indagini del procuratore speciale Robert Mueller.

"I Servizi segreti italiani vanno messi in condizione di lavorare perché da loro dipende la vita dei nostri connazionali rapiti all'estero, delle operazioni di contro-proliferazione del terrorismo e sono in stragrande maggioranza degli straordinari professionisti - ha detto Renzi - Aisi e Aise sono professionisti eccezionali. Personalmente penso che il presidente del Consiglio, in generale e nello specifico quello di adesso, farebbe bene a dare la delega dell'Autorità delegata ai Servizi. Suggerisco, nell'interesse del presidente del Consiglio, di avere un signor professionista che si occupi di queste cose e di non metterci sempre lui in mezzo".

"Le accuse contro di me sono fregnacce"

Sono testimone che sono, si dice in romanesco, fregnacce e balle quelle di chi vuole collegare Obama a questa storia", ha proseguito Renzi in merito alla possibilità che l'ex presidente degli Stati Uniti lo abbia coinvolto nelle interferenze sulle elezioni americane contro Trump. "Sono pronto a testimoniare in ogni tribunale del mondo - ha sottolineato - rispetto alla straordinaria correttezza personale, politica, umana e morale del presidente Obama".

Secondo Renzi, si tratta di una "complicata spy story che in Usa potrebbero usare per una fiction"; "chi sostiene che nella vicenda ci sia un ruolo nel 2016 del presidente Obama e accusa a me di essermi messo d'accordo con Obama per interferire sulle elezioni americane contro Trump, questa ipotesi non è una spy story, è una farsa, una barzelletta. non a caso ho agito con azione civile contro il signor Papadopulos che ha detto queste cose".

Renzi ha spiegato a Lucia Annunziata di aver avuto un "bellissimo rapporto con il presidente Obama", con cui ha avuto "molti incontri e anche una cena di Stato: "Io do la disponibilità totale - ha insistito - a testimoniare in qualsiasi sede internazionale rispetto alla serietà del presidente Obama e al fatto che mai e poi mai mi ha detto alcunché delle ipotesi di cui si parla".

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