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Sabato, 19 Ottobre 2019 21:30

Il Centrodestra unito in piazza Salvini: "Cambieremo la storia del Paese"

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Secondo i dati dell'organizzazione della Lega nella piazza di San Giovanni si sono riunite 200 mila persone. Giorgia Meloni e il leader della Lega attaccano Beppe Grillo. Salvini: 'Qui italiani coraggiosi' Berlusconi: "Avviso di sfratto per il governo". Meloni lancia patto anti-inciucio: "Mai più con Pd e M5S"

Oltre 200mila le persone riunite in piazza San Giovanni a Roma per la manifestazione del centrodestra, secondo i dati dell'organizzazione della Lega.

Dal palco di piazza San Giovanni, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha affermato "siamo qui per dire no al governo delle tasse, delle manette, della burocrazia, del giustizialismo fuori controllo. Siamo qui per mandare a casa un governo non eletto dagli italiani". E gli esponenti di Casapound hanno più volte applaudito l'intervento dell'ex premier. 

Uno dei leader di Casapound, Simone Di Stefano, in particolare ha applaudito con convinzione quando Berlusconi ha sostenuto che in Italia c'è "una quinta sinistra che governa, quella giudiziaria". Agli applausi si sono aggiunte anche risate quando Berlusconi ha sottolineato: "Non temo niente con i miei otto processi".

"Cambieremo la storia di questo Paese, torneremo al governo" e "questa è una piazza di italiani orgogliosi di essere italiani, non di fascisti". Ospite perfetto, a Matteo Salvini, riesce l'impresa di riempire piazza San Giovanni e di rimettersi in sintonia con gli alleati del centrodestra, che non hanno gradito il simbolo della Lega comparso alle spalle, notte tempo. E' il leader della Lega, che a sorpresa, poco dopo le 15, prende la parola per aprire la manifestazione del centrodestra, salutando la piazza definita "bellissima". Poi assicura che "questa non è la piazza di Matteo, Giorgia, Silvio, ma di tutti voi". Come si affretta a dire, mostrandosi in camicia bianca e pantalone scuro, tra gli applausi della folla. Improvvisamente sembrano finire le polemiche sulla Lega che "brandizza" il palco di quella che sembrava dover essere la manifestazione del tricolore. E così è stato: perché Matteo Salvini, sotto il sole, a pochi metri dalla facciata imponente della prima basilica della Capitale, mette a suo agio Silvio Berlusconi - che firma il primo degli interventi dei tre big del centrodestra - e Giorgia Meloni, che veste, stavolta, i panni della sovranista più accesa della coalizione, trovando spesso l'applauso della piazza.

Piazza, dove centinaia sono le bandiere della Lega, i leoni veneti di San Marco, gli stendardi di Fdi, con la fiamma tricolore, le bandiere di Forza Italia e anche quelle dei totiani. E alla fine - secondo le stime degli organizzatori - si conteranno circa 200mila persone. Parlano in tanti dal palco. Dopo due rappresentanti delle forze di Polizia, che ringraziano il lavoro fatto da Salvini-ministro dell'Interno, tocca poi ai governatori del centrodestra, con Zaia che arriva a chiedere di "ridare i manganelli ai poliziotti, al posto del galateo", mentre il governatore della Sicilia, Nello Musumeci lancia l'allarme perché la Ue vuole fare della Sicilia "un enorme campo profughi". Poi tocca al Cavaliere, e Salvini di nuovo interviene - repetita iuvant - "Questa piazza ci impone di lavorare assieme per il bene del Paese - dice ancora - . Per questo invito sul palco il mio amico Silvio Berlusconi, che inventò il centrodestra". "Siamo qui per fermare questo pericoloso governo - dice Berlusconi - . L'Italia vuole essere governata da noi". Poi ricambia la cortesia a Salvini e Meloni: "Per vincere siamo tutti indispensabili". La gente sembra apprezzare: scatta pure il coro Silvio-Silvio, quando spiega che "questi al governo ci vogliono prima tassare e poi arrestare per evasione fiscale". "Io - dice poi attaccando la magistratura - ne so qualcosa della giustizia, visto che ho avuto 88 processi".

Giorgia Meloni punta dritto ai temi della destra. Sui migranti e sulla cittadinanza avverte la piazza, alza i toni: "Usano i bambini come scudi umani per assicurare la cittadinanza a tutti. Questo dice la legge Boldrini, ma noi diciamo no, perché se vuoi essere italiano la cittadinanza te la devi meritare, la devi sudare. Non è un diritto è un premio". Attacca la sinistra: "Una volta San Giovanni era il simbolo della sinistra, ora la riempiamo solo noi. Prima c'erano le bandiere rosse e ora il tricolore. Cari compagni, è il segnale che siete stati sconfitti dalla storia". Poi fa sapere che vuole la linea dura contro l'immigrazione illegale: "Se servono i muri si costruiscono i muri, se servono i blocchi navali, si fanno i blocchi". Alla fine, chiede la sponda alla piazza per mettere nero su bianco la ritrovata unità del centrodestra: "Davanti a voi chiedo a Salvini e Berlusconi di firmare il 'patto anti-inciucio', impegnarsi formalmente a "dire no a un governo con il Pd e con il M5s. Io quel patto l'ho già firmato".

Matteo Salvini parla per poco più di 30 minuti. "Mi dicono che siamo 200.000, vi dico 200.000 volte grazie", dice il leader della Lega dal palco in chiusura di giornata. "Viva il futuro, viva piazza San Giovanni, viva la Lega. Per voi, per i miei figli, per questo Paese, sono pronto a dare la mia vita...". "Noi al governo torneremo e presto, torneremo dalla porta principale, senza trucco e senza inganno" aggiunge ringraziando i due alleati, perché "insieme si vince...". Poi passa in rassegna i suoi temi, rivendica quanto fatto nei 14 mesi di governo. Attacca la Raggi e Zingaretti "che sono una vergogna per Roma". "Dateci una mano a mandarli a casa, Gianni e Pinotto, il duo sciagura, due perdenti a livello nazionale...", prosegue. "Grillo - dice del fondatore del M5s - vuole negare il voto: adesso tocca agli anziani, poi domani non facciamo votare i disabili". Dalla folla scatta il vaffa a Grillo, Salvini li stoppa: "No, che a lui piace".

Parole dure sui migranti che muoiono, le riserva al governo: "Chi davvero applica il Vangelo è colui che evita che questa gente di metta in mano agli scafisti, meno partenze meno morti, chi li fa partire sono quelli che poi si genuflettono". "Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue" accusa. Difende senza se e senza ma, invece le forze dell'ordine. E sui casi di presunte violenze degli agenti dice: "Sono stufo che vale più la parola di uno stupratore di quella di un poliziotto". "Per carità - aggiunge - ho piena fiducia nella magistratura", poi si corregge: "Nella libera magistratura italiana", spiega applaudito dalla folla, che intona spesso 'Matteo-Matteo'. "Sono troppe le volte in cui si da retta alla parola di stupratori e spacciatori". Poi si ferma, "la faccio breve" dice. E si calamita sulla piazza, tra la gente che lo acclama. Occhi lucidi mentre scatta selfie con le tantissime persone che dopo averlo ascoltato lo vogliono vicino. Tanta emozione per il leader della Lega, attorniato dalla scorta che fa fatica a tenere la piazza". Berlusconi resta sul palco sorridente, abbracciato dai suoi, Giorgia Meloni è la prima a lasciare la piazza. Tutti e tre portano a casa risultato pieno.

Duro l'intervento della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni che ha attaccato Beppe Grillo. "Grillo è passato dal Vaffaday contro il Pd, al Vaffaday contro chi non governa con loro" ha detto e la piazza risponde con un coro: "Grillo, grillo, vaffanculo".

"Piazza San Giovanni - ha aggiunto la Meloni - una volta era simbolo della sinistra, dove prima c'erano le bandiere rosse adesso sventolano quelle tricolori, è un segnale cari compagni che siete stati sconfitti dalla storia. Noi in piazza per chiedere la libertà e voi barricati nei palazzi. Non parlo solo del Pd ma anche dei 5 Stelle, adesso sono stipati come sardine in salamoia". In conclusione del suo intervento la Meloni ha sottolineato che il centrodestra si batterà "per difendere la nostra integrità, Dio patria e famiglia e fatevene una ragione".

Il capo della Lega, Matteo Salvini ha aperto il suo intervento ascoltando le parole di Oriana Fallaci e l'inno di Mameli. "Altro che estremismo, uomini normali, popolo contro elite, piazza contro Palazzo. Siamo 200mila, e duecentomila grazie". Poi aggiunge: "Sono stufo che valga più la parola di uno stupratore di quella di un poliziotto. Ho piena fiducia nella magistratura" ma questo ultimo passaggio è stato interrotto dalla folla della Piazza con sonoro "buuu" di disapprovazione.

"Sorrido quando sento Beppe Grillo che vorrebbe togliere il voto agli anziani...Oggi tocca a loro, poi lo faremo con i disabili" ha proseguito Salvini. E la folla, come ha fatto con Meloni, ha ripetuto "Grillo, Grillo, vaffanculo". E Salvini, ironico,: "A lui piace..."

"Questa non è una piazza di estremisti - ha ribadito - ma di italiani orgogliosi di essere italiani. Italiani, su la testa le vinciamo tutte e nove, e li mandiamo a casa e al governo ci torna chi ha dimostrato di sapere governare". Così Matteo Salvini dal palco di piazza San Giovanni a Roma dopo aver citato una per una le regioni che andranno al voto a breve. Sulla questione dei migranti ha sottolineato: "Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue".

Oltre alle bandiere tricolori i manifestanti hanno bandiere dei singoli partiti che saranno in piazza quindi di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.

"Questa è la nostra piazza, non di Fi, Lega e Fdi, sono commosso". Silvio Berlusconi parla davanti a una piazza San Giovanni gremita a Roma. "L'Italia non vuole essere governata dalla sinistra da salotto, il Pd, e da quella da strada, il M5S. L'Italia vuole essere governata da noi" aggiunge, mentre dai manifestanti parte il coro 'elezioni, elezioni'.

 "Solo se siamo tutti insieme, potremo cambiare l'Italia. Oggi uniti conquisteremo una grande vittoria anche tutte le prossime regionali, ovunque voteremmo. Per vincere siamo tutti indispensabili voi della Lega, noi di Fi, voi di Fdi".

"Io sono qui perché quest'ultima minaccia sulla evasione fiscale" sul carcere è gravissima e pericolosa per il nostro diritto alla libertà. Siamo qui per dire no al governo delle tasse, del giustizialismo fuori controllo e delle manette".

La piazza si scalda e più volte scatta il coro 'Silvio-Silvio'. "C'è una quinta sinistra - attacca il Cavaliere -, formata da quella magistratura che non ha mai smesso di fare politica". "Siamo qui in piazza per mandare a casa un governo che rischia di essere pericoloso. Oggi comincia ricomincia il nostro cammino per la libertà. Sono sette milioni gli italiani delusi che non votano più, si definiscono moderati liberali e anticomunisti", dice ancora.

Il discorso di Berlusconi è durato circa una mezz'ora. Ha anche ricordato la manifestazione del '96 contro la finanziaria del governo Prodi. Appena ha citato il nome del professore, leader dell'Ulivo, dai manifestanti è partito un coro di fischi.

"Sento la responsabilità di stare di stare in campo"' ha detto Berlusconi in piazza San Giovanni. Da "questa piazza", conclude, "arriva un avviso di sfratto per il Conte bis".

"Davanti a 200mila persone chiedo a Matteo e Silvio di impegnarsi a dire mai più con Pd e cinque stelle...". Lo ha detto Giorgia Meloni in piazza San Giovanni. "Chiedo la firma del patto anti inciucio, io l’ho già messa", ha aggiunto la leader Fdi.

 "Adesso piazza San Giovanni la riempiamo solo noi, ora ci sono le bandiere tricolore dove c'erano le bandiere rosse. Mettetevi in testa che siete stati sconfitti", ha affermato puntando il dito contro i "comunisti". "La democrazia -ha aggiunto- funziona così ora: o voti sinistra o non voti e si definiscono democratici, abbiate almeno la dignità di cambiare nome". E quando la leader di Fdi cita Beppe Grillo dai manifestanti è partito il coro 'Grillo, Grillo, vaffa...!'.

Salvini: Cambieremo la storia del Paese Berlusconi: Avviso di sfratto per il governo Meloni lancia patto anti-inciucio: Mai più con Pd e M5S

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