Ma alla fine hanno abbandonato i curdi, tradendoli veramente.
Gli Usa hanno optato per abbandonare i curdi alla frontiera, quasi costringendoli a combattere contro i turchi".
Il presidente siriano Bashar al Assad ha accettato in toto l'accordo tra Russia e Turchia sulla spartizione in aree di controllo e influenza tra truppe di Ankara e quelle di Mosca nel nord-est della Siria. Lo riferiscono media panarabi e siriani, citando fonti politiche a Damasco. Il presidente russo Vladimir Putin e Assad si erano sentiti ieri telefonicamente dopo che il primo aveva raggiunto con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan l'intesa in dieci punti.
Le forze curde si sono ritirate "completamente" dalla cosiddetta zona sicura nel nord-est della Siria. Lo conferma ad Aki-Adnkronos International Mohammed Hasan dell'ufficio Relazioni con l'estero dell'Amministrazione autonoma della Siria nordorientale, precisando che l'area del ritiro è quella compresa "tra Ras al-Ayn e Tal Abyad".
Intanto c'è una nuova tregua di 150 ore per l'evacuazione dei curdi. "A partire da domani (mercoledì, ndr) alle 12 un prolungamento di 150 ore è dato ai terroristi dell'Ypg per lasciare con le loro armi la zona di 30 chilometri" dal confine con la Turchia. Lo ha annunciato il presidente turco Erdogan, dopo il colloquio a Sochi con Vladimir Putin, citato dall'agenzia di stampa Anadolu.
Erdogan ha poi parlato di un "accordo storico" e ha insistito sulla "lotta al terrorismo", l'"integrità territoriale" e la "sovranità" della Siria, ma anche sul "ritorno dei rifugiati". Inoltre, "in base a questo accordo - ha detto - in territorio siriano non permetteremo la creazione di nessun movimento separatista".
Nelle sue dichiarazioni Erdogan ha anche fatto riferimento alla commissione costituzionale incaricata di riscrivere la Costituzione siriana. "Speriamo inizi a lavorare presto - ha detto - Darà un grande contributo politico". E il presidente russo, al termine di quasi sei ore di colloquio, ha sottolineato che i "terroristi non devono trarre vantaggio" dall'operazione turca nel Nord del Paese, ribadendo che la Siria deve essere liberata dalla "presenza illegale straniera".