Con questa serie l’artista cubano si avvicina al sacro attraverso la figura di Pier Paolo Pasolini e l’iconica immagine del Cristo del “Vangelo secondo Matteo”, film girato dal poeta proprio nella Città de Sassi nel 1964. Herrero con le sue opere propone una riflessione sull’attualità e l’implicita conflittualità di questo simbolo dell’iconografia pasoliniana, concentrando il lavoro su specifiche inquadrature del volto di Cristo, fotogrammi in bianco e nero della pellicola, riportati su tela saturati al magenta.
La mostra chiude un percorso di inchini iniziato dall’artista nel 2009 a L’Avana con l’esposizione dedicata a Galileo Galilei in occasione del centenario del telescopio galileiano, successivamente nel 2017 a Todi un secondo omaggio a Giacomo Leopardi con la mostra M’è verde il naufragare in questo mare.
L’esposizione materana coinvolge gli studiosi Marco Vallora, storico e saggista, Andrea Cortellessa, critico letterario e saggista e Daniele Balicco, antropologo e storico.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Kontainer - Arte e Cultura contemporanea di Parma, in collaborazione con il Circolo culturale La Scaletta, con il patrocinio di Comune di Matera, Fondazione Matera-Basilicata 20I9, Regione Basilicata, Comune di Parma e Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini.
Orari:
Martedì-domenica: 16-20
Ingresso libero
Info mostra 347.3215 414 ; 0835.336726
www.kontainer.org - www.lascaletta.net
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BIOGRAFIA
Abel Herrero è un artista cubano nato a La Habana nel 1971, città dove inizia la sua formazione artistica e realizza le prime mostre personali. Nel 1994 si trasferisce in Italia dove continua l’attività espositiva e intraprende studi e approfondimenti su iconografia e rappresentazione simbolica nell’arte europea. Stringe rapporti con intellettuali protagonisti della scena contemporanea e partecipa a importanti eventi artistici e teorici, progetti teatrali, editoriali e didattici. Nella sua ricerca pittorica l’artista si muove in un territorio di confine tra figurativo e non figurativo dove l’elemento cromatico viene elevato a contenuto concettuale del lavoro, che avviene mediante azioni di sottrazione della materia pittorica tramite un agire gestuale e veloce. Il risultato è una pittura potente, essenziale e priva di retorica virtuosistica, dove anche il tempo di lavorazione ha un ruolo determinante nella logica costruttiva dell’opera. Spesso il lavoro pittorico di Herrero dialoga con installazione, scultura e suono.
Per maggiori informazioni: www.abelherrerostudio.com