ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 02 Febbraio 2020 06:15

Rete Ambientalista Alessandria - Lettera aperta alla “Commissione Ecomafie” (se veramente vuole approfondire la verità).

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La “Commissione parlamentare Ecomafie” ha convocato il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto e i rappresentanti dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo (il plenipotenziario Marco Colatarci, accompagnato da Stefano Bigini e Andrea Diotto).

Tra omissioni e falsi storici, essi hanno raccontato la loro versione del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo (Alessandria), ovvero delle loro responsabilità storiche dolose o colpose, in particolare in merito all’inquinamento da PFOA. Il Sito del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”, con i suoi specifici “post” è una specie di antologia di fatti, denunce e commenti sul PFOA. E’ augurabile che la Commissione ad esso faccia riferimento se intende veramente approfondire la verità dei fatti. Mi limiterò a segnalare gli ultimissimi “post”:

A) Alla Camera i Medici per l'Ambiente: Pfas un disastro sanitario.

I Medici per l’Ambiente alla Camera dei Deputati: è un disastro sanitario, i PFAS sono una delle più gravi emergenze ambientali mai affrontate, che richiede studi epidemiologici e interventi di bonifica. Clicca i link sui giornali e le TV.

B) I PFOA alterano la coagulazione del sangue e fanno danni al cuore.

Clicca i nove link.

C) Contaminazione PFOA anche attraverso la pelle.

Studi scientifici di primario livello dagli Stati Uniti confermano come i PFAS penetrino nel sangue anche con il contatto attraverso l’epidermide, non solo per inalazione e ingestione. Anche questo allarme l’avevamo lanciato -almeno dal 2008 con la denuncia altresì in magistratura- quando rivendicammo l’eliminazione del PFOA alla Solvay di Spinetta Marengo e le analisi cliniche dell’Asl sui lavoratori e i cittadini, nonché quando chiedemmo gli accertamenti medico scientifici preventivi sull’utilizzo del C604, altrettanto pericoloso sostituto del PFOA. Ma le autorità sanitarie del Piemonte hanno fatto orecchie da mercante, anzi Solvay attualmente conta sulla convivenza di Provincia e sindacati per ottenere all’ampliamento del C6O4 tramite autorizzazione AIA che finora abbiamo bloccato con l’intervento di Legambiente. La Regione Piemonte continua a giocare una partita pericolosissima sulla pelle degli alessandrini. Clicca il link.

D) L’allarme PFOA che lanciammo nel 2008 riguardava tutta l’area del Po

L’allarme PFOA che lanciammo nel 2008 riguardava tutta l’area del Po, non solo l’alessandrino dove Solvay di Spinetta Marengo scaricava in Bormida, si veda ad esempio il video. L’allarme si espanse dalla denuncia in Procura di Alessandria e dai mass media, si veda ad esempio un link del 2009. Però sugli stessi organi di informazione vedi link (e, si presume, nella relazione alla Procura) l’Arpa, per bocca dello stesso direttore regionale Enrico Garrou , negò che gli abnormi livelli di contaminazione PFOA presenti in Bormida, Tanaro, Po fino alla foce, meritassero l’allarme : “Zero allarmismo. Il rischio è minimo”. Di rincalzo l’assessore regionale all’Ambiente Nicola De Ruggero: “Non invertiamo le priorità, a noi preme la bonifica del cromo esavalente” …al punto che nel 2020 neppure è stata avviata. Invece, nel 2009 addirittura, per assessore provinciale all’Ambiente Lino Rava: “Il piano di bonifica sta volgendo al termine”.

A questi autorevoli personaggi non parrà vero che oggi per controllare l'inquinamento delle acque di laghi e fiumi siano in arrivo dei droni acquatici (vedi link), o che la Du Pont sia stata costretta ad acquistare costosissimi filtri ad osmosi inversa per cercare di rimuovere i PFAS che hanno contaminato le acque e che sono nel sangue: clicca il link.

E) PFOA emergenza piemontese e non solo veneta.

La Regione Veneto, a differenza dell’omologa amministrazione Piemonte, è stata costretta a muoversi sul disastro PFAS e risponde alle accuse (clicca il link) scaricandole sul Governo e rimarcando che sta attuando il più grande screening locale mai effettuato in Italia”, e punta il dito sul Piemonte: “Non è un problema del Veneto, quando è emerso che nella questione è coinvolta buona parte del territorio italiano e che analisi scientifiche effettuate hanno portato a svelare che nelle acque del fiume Po esistono quantità di Pfas di nuova generazione (quelle scaricate da Spinetta Marengo n.d.r.) quasi 2.000 volte superiori che sotto l'azienda Miteni di Trissino”. I medici dell’ISDE replicano (clicca il link) l’ inerzia della Regione Veneto per 7 anni da quando è scoppiato il caso Miteni. Che dire della Regione Piemonte per 22 anni da quando abbiamo fatto scoppiare il caso Spinetta Marengo? Non a caso il presidente veneto Luca Zaia cerca di nascondersi davanti alla Commissione Parlamentare Ecomafie: “Non siamo l’unica terra degli inquinati”: clicca il video

F) Sindacati e cittadini di fonte al drammatico studio epidemiologico di Alessandria

Le Mamme No Pfas del Veneto” interverranno a Spinetta Marengo e “per portare la loro testimonianza di lotta alla ricerca di verità”, clicca il link . Le Mamme sono davvero incazzate: clicca link.

E gli Alessandrini, in particolare gli Spinettesi, sono altrettanto incazzati? Sembrerebbe di no a leggere i temi critici proposti dai sindacati CGIL e UIL in assemblea pubblica (vedi link), cioè in scaletta di priorità: condizione delle strade, esondazione del Rio Lovassina, manutenzione degli edifici scolastici, cimiteri, spazzatura e… stato di salute. Lo slogan gridato è “16.500 cittadini della Fraschetta dicono basta!”. Ben altro punto avrebbe dovuto essere all’ordine del giorno: “Lo studio epidemiologico di Arpa e Asl, dove i dati dei ricoveri ospedalieri fanno emergere che a Spinetta ci si ammala almeno il 50 per cento in più che nel resto della città”. Evidentemente sono considerate “Tutte bufale”, come è stato concesso di commentare al capo del personale della Solvay, Paolo Bessone. Al riguardo, significativi sono i servizi su La Stampa, cliccali . Che dire? Ancora una volta: gli spinettesi hanno la salute che si meritano! compresi i sindacati conniventi e collusi!

Un soprassalto di dignità è insorto (clicca qui) nel segretario provinciale CGIL Franco Armosino, polemizzando contro il Comune per non aver presentato lo studio epidemiologico alla popolazione, soprassalto subito represso: ipocritamente rinunciando a commentare i drammatici dati che pur conosce benissimo, se non altro perché completi glieli abbiamo perfino inviati. E’ lo stesso sindacato che per trenta anni ha “tollerato” il PFOA (celeberrimo il volantino Filcea CGIL che ci rideva sopra) e che ora tace sul C6O4.

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