I passeggeri di un volo Alitalia partito da Roma sono stati fermati dopo l’atterraggio questa mattina nell’aeroporto di Mauritius, a causa della diffusione del nuovo coronavirus nel nostro Paese. Le autorità locali avrebbero autorizzato lo sbarco solo ai passeggeri provenienti dalle zone italiane non a rischio. Gli altri sono rimasti dentro l'aereo.
Secondo quanto ha comunicato la compagnia in una nota, "il volo Alitalia AZ 772 Roma-Mauritius, decollato dall’aeroporto di Roma Fiumicino alle ore 21:40 di domenica 23 febbraio, è regolarmente atterrato all’aeroporto di Mauritius alle ore 10:45 locali (le 7:45 in Italia), con a bordo 212 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. In base a disposizioni delle Autorità di Mauritius, non trasmesse alla compagnia prima dell’arrivo del volo, lo sbarco di 40 persone originanti da Lombardia e Veneto sarebbe stato condizionato a una messa in quarantena locale".
Anche se nessuno di loro dichiara sintomi di infezione da coronavirus, Alitalia "su richiesta degli stessi, ed in costante coordinamento con l’Unità di Crisi della Farnesina, Alitalia ne sta predisponendo il rientro immediato". Alitalia ha immediatamente coinvolto le Autorità competenti al fine di chiarire l’eventuale sussistenza di limitazioni alla mobilità dei cittadini italiani non sottoposti ad alcuna delle restrizioni vigenti.
Anche la Farnesina ha seguito sin dalle prime battute la vicenda in contatto costante con la compagnia aerea Alitalia e con l’Ambasciata a Pretoria, competente per l’area, al fine di assicurare la massima assistenza agli italiani a bordo.
Il ministro della sanità israeliano Yaacov Litzman "ha consigliato" agli israeliani di "non recarsi in Italia". "Stiamo controllando - ha detto alla Radio Militare - per stabilire se l'Australia e l'Italia diventeranno paesi i cui arrivi in Israele devono essere isolati al loro ingresso nel nostro territorio". "Non abbiamo timore - ha aggiunto - di imporre l'isolamento d'autorità".
La Croazia ha deciso di sospendere tutte le gite scolastiche in Italia per un mese per limitare al massimo il rischio di diffusione dell'epidemia. Il ministero degli Esteri ha invece consigliato ai cittadini croati di evitare viaggi in Veneto e in Lombardia, regioni che sono state dichiarate "a rischio di contagio da coronavirus". Zagabria per ora non ha intenzione di chiudere i confini con l'Italia, ma questa opzione non può essere esclusa in caso di diffusione dell'epidemia. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità croato, Vili Beros.
Il ministero dell'Istruzione della Serbia ha indicato alle scuole superiori di rimandare i viaggi di studio in Italia. Il ministero degli Affari esteri ha raccomandato inoltre di non recarsi in aree in pericolo in Italia fino a nuove disposizioni e ha consigliato di non viaggiare fino a quando la situazione non sarà normalizzata. Il ministero della Sanità inoltre, ha chiesto una maggiore sorveglianza e un controllo speciale dei viaggiatori provenienti dall'Italia in tutti i valichi di frontiera.
La Grecia ha sospeso le gite scolastiche in Italia e sta facendo rientrare le scolaresche che già si trovano nel nostro Paese. Lo ha reso noto la ministra dell'istruzione Niki Kerameos. Intanto, la compagnia greca Aegean ha fatto sapere che i suoi voli da e per l'Italia non subiranno variazioni, ma se qualcuno desidera cancellare il viaggio in Italia, sarà rimborsato.
Il Montenegro non vieta i viaggi all'estero, ma ha suggerito ai propri cittadini di non recarsi in Italia se non in caso di assoluta necessità. Lo ha affermato il direttore dell'Istituto di sanità pubblica Boban Mugossa.
La Gran Bretagna si limita per ora a un aggiornamento informativo, fra i suggerimenti di sicurezza del sito del Foreign Office ai cittadini del Regno in viaggio o residenti in Italia, in relazione all'emergenza coronavirus.
Non c'è nessun blocco al Brennero ed i treni oggi transitano regolarmente. Lo precisano fonti diplomatiche dopo l'episodio, ieri sera, di un convoglio dall'Italia fermato alla frontiera dalle autorità austriache per due casi sospetti di coronavirus.
Il governo italiano ha proposto una riunione con i ministri della Salute dei paesi confinanti per "arrivare a condividere linee d'azione comuni" per fare fronte all'allarme. E' quanto emerso nella riunione di oggi alla protezione civili con il premier Giuseppe Conte, i ministri ed alcuni governatori che oggi "hanno manifestato preoccupazione per la mobilità dei cittadini italiani pendolari transfrontalieri".